Bruxelles – Le aree periferiche e rurali al centro del progetto di trasformazione verde e digitale del continente europeo. La commissaria UE per l’Innovazione, Mariya Gabriel, intervenuta all’evento di lancio della piattaforma REInA (Rural European Innovation Area), ha spiegato in poche parole l’importanza di un sostegno a queste aree: “Se non stiamo attenti a coinvolgerle nello sviluppo socio-economico e tecnologico dell’Unione, c’è il rischio di aumentare il divario di innovazione in tutta Europa“.
Come illustrato dalla commissaria, la piattaforma paneuropea punta a “raccogliere iniziative innovative” ed essere “l’altoparlante delle voci delle aree rurali europee“, con l’obiettivo di “spingere lo sviluppo, la crescita, il business e la gestione sostenibile delle risorse naturali”. Attraverso REInA saranno presentati inviti, concorsi e azioni per una maggiore inclusione delle zone periferiche nelle politiche comunitarie, grazie al coinvolgimento di 70 partner da 17 Paesi membri UE.
“Le aree rurali stanno diventando sempre più fondamentali per l’approvvigionamento di materie prime”, ha sottolineato la commissaria per l’Innovazione, “un fattore-chiave per la nostra sovranità digitale“. Ecco perché “possono diventare centri globali di innovazione”, puntando sullo sviluppo tecnologico e sulla digitalizzazione nella gestione delle risorse naturali e delle tecniche di agricoltura. Ma se le startup in questi ambiti “mostrano un grande potenziale”, è anche vero che devono affrontare maggiori sfide rispetto ai centri urbani: “Per esempio l’età media maggiore, un divario di genere più ampio e più ostacoli alla connettività”, ha riconosciuto Gabriel.
Per affrontare queste sfide, la Commissione Europea ha puntato su diversi strumenti. Non solo la piattaforma REInA (“ottima per veicolare le risorse del Next Generation EU”), ma anche Horizon Europe (“95,5 miliardi di euro a disposizione dell’innovazione verde e digitale”) e l’European Innovation Council, il programma UE da 10 miliardi inaugurato lo scorso 18 marzo. “Sono tutte soluzioni per sostenere il futuro dell’innovazione di tutto il continente“, ha rivendicato la commissaria, “soprattutto per le aree che devono recuperare il divario tecnologico”.