Bruxelles – Niente da fare. Il tentativo dell’Unione europea di darsi un unica velocità di crociera non ha sortito gli effetti sperati. Tra i 27 permangono “diverse interpretazioni delle conclusioni” dell’Agenzia europea del farmaco (UE) sul vaccino AstraZeneca (ora ribattezzato Vaxzevria) e i possibili rischi per la salute. Vuol dire che ognuno, nell’esercizio delle esclusive competenze nazionali in materia, continuerà a decidere come muoversi. Insomma, se l’intento del vertice straordinario dei ministri della Salute era quello di dare uniformità di giudizio e di procedure, la videoconferenza voluta dalla presidenza portoghese del Consiglio non sortisce gli effetti sperati e si chiude con un fallimento.
Germania e Paesi Bassi stabiliscono la somministrazione di AZ solo agli over 60 così come l’Italia, Finlandia e Spagna per gli over 65, la Francia abbassa invece l’asticella e riserva le fiale per tutti gli over 55, col Belgio che segue l’esempio di Parigi e pure quello di Londra: siero anti-Covid AstraZeneca solo per over 55 e marca alternativa per gli under 30. “Si tratta di una decisione tecnica, non di una decisione politica”, sbotta Marta Temido, ministro della Salute del Portogallo con la presidenza di turno, che dai partner vorrebbe un “coordinamento” che però non risulta all’appello.
A nulla serve l’analogo richiamo della commissaria per la Salute, Stella Kyriakides. Perché dopo una riunione fiume di oltre quattro ore quello che emerge è l’insufficienza di dati e informazioni. I Ventisette, annuncia la presidenze portoghese, “hanno convenuto sulla necessità di ulteriori studi di farmacovigilanza per gruppi specifici”. Vuol dire che nell’attesa di dati certi, ognuno si terrà libero di procedere come meglio ritiene. Esattamente quello che si voleva evitare, poiché serve “un approccio coordinato per accrescere la fiducia pubblica” su un vaccino comunque cruciale per uscire dalla pandemia.