Roma – Un ufficiale della Marina Militare italiana, il capitano di fregata Walter Biot, e un ufficiale in servizio all’ambasciata della Federazione russa sono stati sopresi ieri dai Carabinieri del ROS durante una consegna di documenti riservati. Entrambi in stato di fermo, sono accusati di gravi reati relativi allo spionaggio militare e alla sicurezza dello Stato.
La clamorosa vicenda è stata resa nota questa mattina e ha già provocato pesanti riflessi diplomatici. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha convocato alla Farnesina l’ambasciatore russo Sergey Razov, esprimendogli la protesta del governo italiano e comunicandogli l’espulsione di due funzionari diplomatici russi coinvolti nella vicenda. L’ambasciata della Federazione russa ha poi confermato il fermo da parte delle autorità italiane del militare coinvolto, espresso “rammarico” per la vicenda e auspicando che questa “non si rifletta sui rapporti Italia Russia”.
Le carte sequestrate e oggetto dello scambio sono “documenti classificati militari”, provenienti dallo Stato maggiore della Difesa, e sarebbero stati ceduti in cambio di 5 mila euro in contanti. L’ufficiale italiano, fotografava dal monitor i documenti a cui aveva accesso, che poi scaricava su un supporto USB. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori del ROS e gli inquirenti della Procura di Roma in collaborazione con l’intelligence, il capitano di fregata Biot e il militare delle forze armate russe s’incontravano clandestinamente nei parcheggi di centri commerciali.
A carico dell’ufficiale italiano anche la procura militare ha aperto un fascicolo, ipotizzando le accuse di rivelazione di segreti militari e procacciamento di notizie segrete a scopo di spionaggio, per le quali rischia fino a 25 anni di carcere.
Da Bruxelles fonti NATO spiegano di non voler “commentare questioni di intelligence, rimandando alle autorità italiane”, seppure vi sia il rischio che tra i documenti sequestrati ci siano anche carte riservate, riferibili all’Alleanza atlantica.
Prime reazioni anche da Mosca con il portavoce del Cremlino che lo ha detto oggi Dmitrij Peskov che ha detto di non avere al momento “informazioni sulle ragioni e le circostanze del fermo ma speriamo in ogni caso che il carattere molto positivo e costruttivo delle nostre relazioni possa essere preservato”.