Bruxelles – Secondo il presidente del Parlamento europeo David Sassoli per sconfiggere la violenza sulle donne l’Unione deve utilizzare la sua arma più potente: la revisione dei trattati. “Serve un reato a dimensione europea, che sia perseguito in tutti i Paesi membri”, ha detto il numero uno dell’Eurocamera intervenuto durante un evento organizzato dalla Città Metropolitana di Bologna con il supporto del Comitato delle Regioni, l’organo consultivo dell’UE che si fa promotore delle istanze degli enti locali e territoriali.
“Non dobbiamo farci dire che i trattati non si toccano, non dobbiamo essere pigri”, ha esortato Sassoli in chiaro riferimento ai governi europei (non tutte le Capitali infatti hanno ratificato la Convenzione di Istanbul sui diritti delle donne, sebbene la Corte di Giustizia UE si sia pronunciata relativamente allo stallo europeo sulla questione). “Dobbiamo intervenire con coraggio su un fenomeno che riguarda l’Italia e tutti gli altri Paesi europei”.
Il presidente vede nella Conferenza sul Futuro dell’Europa un’opportunità da non sprecare per la modifica degli atti fondamentali del diritto europeo. “Ora nulla è più un tabù in quella Conferenza, nemmeno la revisione dei trattati. Finalmente abbiamo vinto le pigrizie del Consiglio e della Commissione (che volevano esplicitamente escludere la revisione dei trattati, ndr)”.
Sulla lotta alla disparità di genere Sassoli auspica un cambio di passo radicale. Le cifre di Eurostat attestano che in media le donne guadagnano in media il 14 per cento in meno rispetto alle donne. “Siamo di fronte a un’ingiustizia del nostro mercato. Abbiamo bisogno di una grande riforma del nostro mercato interno”, ha continuato. “Questo è quello di cui parleremo nel meeting di Porto del 7 maggio 2021 sul pilastro sociale, che è la nostra carta di identità europea. Il Parlamento europeo -ha annunciato il presidente – intanto è pronto per adottare la legge sulla trasparenza salariale proposta dalla Commissione“.
Per la ripresa economica e sociale post-pandemica il capo dell’emiciclo europeo inviata a “guardare al futuro con occhi nuovi e meccanismi e strumenti nuovi”. “Non torneremo quelli di prima, non avvolgeremo il film come una moviola e dobbiamo prepararci a quello che ci aspetta”, ha continuato Sassoli.
L’appello finale ai governi europei. “Spero che i capi di Stato e di governo si accorgano che il tema della parità di genere sia centrale per il nostro futuro. Sarebbe bello che ci fosse un Consiglio europeo dedicato a giovani e donne“, ha affermato dopo aver commentando sulla loro assenza dall’agenda dell’ultimo Consiglio europeo.
Donne e giovani sono per Sassoli gli anelli deboli della catena della società sulle cui spalle rischia di gravare il debito che gli Stati giocoforza stanno emettendo in questi ultimi mesi. Un pericolo rispetto al quale gli Stati “devono fare la loro parte” e che non esonera l’Italia, il cui piano per la ripresa è definito dal presidente “uno di quelli più preziosi in tutta l’UE”. “La ripresa dell’Europa passa dalla ripresa italiana”, ha detto Sassoli.