Bruxelles – Migliorare l’attuazione degli standard attuali di qualità dell’aria e introdurne di nuovi per tutti gli inquinanti non ancora regolamentati nocivi per la salute. La plenaria del Parlamento Europeo ha approvato con larga maggioranza (425 voti a favore, 109 contrari e 153 astensioni) la risoluzione dell’eurodeputato socialista spagnolo Javi López sull’attuazione delle direttive 2004/107 / CE e 2008/50 / CE sulla qualità dell’aria, per chiedere di introdurre nuovi standard per gli inquinanti come le particelle ultrafini, il black carbon, il mercurio e l’ammoniaca.
L’atto di indirizzo riconosce che le direttive dell’UE sulla qualità dell’aria abbiano in parte consentito di stabilire standard europei comuni e lo scambio di informazioni, ma si può fare molto di più per ridurre le 400mila morti premature stimate all’anno causate dall’inquinamento atmosferico. Nel quadro del Green Deal europeo è prevista la revisione degli standard di qualità dell’aria nel terzo trimestre del 2022 e l’Europarlamento spinge per coprire con la revisione anche gli altri inquinanti non regolamentati che hanno dimostrato di avere effetti nocivi sulla salute e sull’ambiente nell’UE.
“Una grande vittoria per tutti gli europei”, ha commentato il relatore della relazione Lopez, definendolo un “grande passo nella lotta contro la più grande minaccia ambientale per la nostra salute”. Secondo le raccomandazioni degli eurodeputati, la Commissione dovrebbe stabilire una lista di controllo per le sostanze o i composti che, per motivi di salute, destano preoccupazione pubblica o scientifica, come le microplastiche. I deputati ritengono che le due direttive siano state solo parzialmente efficaci nel ridurre l’inquinamento atmosferico e limitarne gli effetti negativi sulla salute, sulla qualità della vita e sull’ambiente. Hanno inoltre sottolineato che un gran numero di Stati membri – Italia compresa – non è ancora pienamente conforme alle norme attualmente in vigore o non ha adottato misure sufficienti per migliorare la qualità dell’aria e ridurre al minimo il superamento dei valori limite. A ottobre 2019 erano ancora in corso 32 procedimenti d’infrazione nei confronti di 20 Stati.
“Questo rapporto invia forti segnali alla Commissione Europea su quanto seriamente il Parlamento Europeo prenda la questione della qualità dell’aria. Vogliamo vedere misure più precise per ottenere un’aria più pulita e proteggere la salute dei nostri cittadini”, ha aggiunto Jytte Guteland, coordinatore S&D della relazione per la commissione Ambiente. Ribadisce la volontà del Parlamento di un piano d’azione dell’UE verso l’inquinamento zero nell’aria, nell’acqua e nel suolo.