Bruxelles – Finanzierà i progetti di mobilità per l’apprendimento e di cooperazione transfrontaliera per 10 milioni di cittadini europei di tutte le età e di ogni estrazione e sarà più inclusivo e più orientato a sostenere le transizioni verde e digitale. Con l’adozione del primo programma di lavoro annuale la Commissione europea annuncia definitivamente l’attuazione del nuovo programma Erasmus+ per il 2021-2027.
Giovedì 25 marzo la commissaria all’Istruzione alla Cultura e all’Innovazione Mariya Gabriel ha aperto ufficialmente la strada agli organismi pubblici o privati attivi nell’istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport a presentare le loro proposte di finanziamento. Il nuovo programma disporrà di 28,4 miliardi di euro per i prossimi sette anni (quasi raddoppiato il finanziamento pari a 14,7 miliardi del periodo 2014-20) e
Oltre a offrire esperienze di mobilità internazionale nei campi dell’istruzione e della formazione professionale (quest’ultimo un elemento di innovazione introdotto nel 2014 che ha assegnato a Erasmus il segno “+”), il nuovo programma investirà anche in progetti di cooperazione transfrontaliera che possono coinvolgere istituti di istruzione superiore (ad esempio l’iniziativa delle università europee), scuole, istituti di formazione degli insegnanti, centri per l’apprendimento degli adulti, organizzazioni giovanili e sportive, erogatori di istruzione e formazione professionale (come i centri di eccellenza professionale) e altri operatori nel settore dell’apprendimento. Un’offerta che si amplia, quindi, ma che sarà costituita per il 70 per cento dal sostegno alla mobilità, che da sempre permette a alunni, studenti, animatori e sportivi di trascorrere periodi all’estero per studiare, formarsi e fare esperienze internazionali. I beneficiari potranno decidere di spostarsi scegliendo tra 33 Paesi partecipanti (i 27 membri dell’UE più Islanda, Liechtenstein, Macedonia del Nord, Norvegia, Serbia e Turchia).
Come ha affermato Gabriel durante una conferenza stampa il nuovo Erasmus+ sarà più inclusivo. “La COVID-19 ha esacerbato le disparità tra i giovani e dobbiamo agire con spirito di solidarietà. Collaboreremo con le organizzazioni che si occupano delle persone più svantaggiate, quelle che provengono da contesti culturali, sociali ed economici diversi e che vivono in zone rurali e remote”, ha detto la commissaria bulgara. Per questo la Commissione vuole coprirà i costi sostenuti dagli accompagnatori dei disabili, offrirà esperienze di scambi individuali per gli alunni delle scuole e la mobilità per i discenti adulti e renderà più agevole per le organizzazioni più piccole fare domanda.
Erasmus+ 2021-27 sarà più digitale, perché amplierà le competenze digitali, renderà possibili scambi e formazione in ambito digitale e incoraggerà i tirocini nel settore digitale. Nuovi formati, come quelli dei programmi “Blended Intensive”, consentiranno di integrare brevi soggiorni all’estero con l’apprendimento e il lavoro di squadra online. Si prevede anche il lancio di carta europea dello studente che potrebbe semplificare e allo stesso tempo arricchire la mobilità all’estero.
Il nuovo Erasmus+ avrà anche un’impronta verde, dato che finanzierà gli spostamenti effettuati con mezzi di trasporto sostenibili e stimolerà gli scambi e i progetti nelle tematiche ambientali. E sarà più giovanile: con la piena integrazione di DiscoverEU darà ai giovani di 18 anni la possibilità di ottenere un biglietto ferroviario per viaggiare in tutta Europa, imparare da altre culture e incontrare altri giovani europei.
Con le misure di restrizione ai viaggi adottate dagli Stati membri per il contenimento del contagio del coronavirus la speranza è che la mobilità dei giovani possa riprendere presto. Nell’attesa di vedere miglioramento della situazione la Commissione vuole giocarsi la carta della mobilità digitale, che permetterà agli studenti di trascorrere, per quanto possibile, il loro periodo di mobilità da remoto per poi continuarlo nella sede di destinazione. “Dobbiamo dare la possibilità di svolgere l’esperienza almeno in un primo momento da remoto garantendo allo stesso tempo che possa essere continuata in presenza, ma tendendo a cuore la salute dei nostri giovani, che è la prima preoccupazione”, ha aggiunto Gabriel.