Bruxelles – A giugno la Commissione Europea firmerà un memorandum d’intesa per un nuovo partenariato sulle batterie nell’ambito del programma di ricerca Horizon Europe con un contributo del bilancio europeo di oltre 900 milioni di euro. Lo ha anticipato il vicepresidente per le Relazioni Istituzionali, Maroš Šefčovič, partecipando al vertice sulle batterie organizzato dal Portogallo, presidente di turno dell’UE.
L’iniziativa rientra a pieno titolo nel piano di Bruxelles per aumentare gli investimenti in ricerca e innovazione su batterie di nuova generazione e processi di produzione più sostenibili ed efficienti dal punto di vista energetico. Come risultato della riunione ministeriale per la Battery Alliance dello scorso 12 marzo, la Commissione ha chiesto agli Stati membri di includere “le competenze per le batterie”, quindi programmi di riqualificazione così come altri progetti relativi alle batterie di recupero come il riciclaggio e la catena del valore a monte, nei loro piani nazionali di ripresa dal Coronavirus. Questo per affrontare il problema del divario delle competenze, con circa 800mila nuovi lavoratori stimati dall’UE necessari lungo l’intera catena del valore delle batterie entro il 2025.
L’industria delle batterie stima un boom di crescita del mercato dei veicoli elettrici nei prossimi anni, raggiungendo circa 7-8 milioni di registrazioni di veicoli elettrici entro il 2025, soprattutto dopo che la Commissione avrà presentato la revisione degli standard di CO2 entro giugno 2021, nel quadro del pacchetto legislativo “Pronti per 55”. Secondo Bruxelles i progetti nazionali attuali soddisferanno solo in parte le esigenze dell’industria fino al 2025, bisognerà invece puntare sulle “forniture locali di materie prime e le capacità di lavorazione per tutti i materiali per batterie e accelerare rapidamente lo sviluppo dell’industria dei materiali attivi per batterie”. Šefčovič ha infine ricordato l’importanza di inserire nel quadro normativo Ue il nuovo regolamento sulle batterie, che dovrebbe essere adottato nel 2022 ed entrare in vigore nel 2023, mettendo pressione sui co-legislatori, Parlamento e Consiglio, per una rapida approvazione.