Bruxelles – È questo il giorno “in cui si fa la storia dell’Europa digitale”. Parola di Thierry Breton, commissario europeo per il Mercato interno, che con questa promessa ha aperto il Digital Day 2021. “Non potrebbe esserci momento migliore per un vero impegno da parte degli Stati membri“, a dieci giorni dalla presentazione della Bussola digitale 2030 della Commissione UE, per rispondere alle nuove sfide portate dalla pandemia COVID-19 alla strategia digitale UE. “Le nostre ambizioni si stanno definendo in obiettivi concreti e in processi sostenibili”, ha rincarato Breton, “ma quello di oggi è un grande passo avanti, perché i governi europei dimostrano di essere pienamente coinvolti nella strategia per il decennio digitale“.
Si parla di “impegno concreto” perché i governi dell’Unione (fatta eccezione per Bulgaria, Croazia e Ungheria) e 26 aziende hanno messo la firma su quattro documenti che dichiarano la necessità di rendere l’UE leader globale nel campo digitale, sviluppando un ecosistema competitivo, sostenibile e favorevole alle start-up su tutto il continente. Nell’evento co-ospitato da Commissione e Consiglio, António Costa, premier portoghese e presidente di turno del Consiglio dell’UE, ha voluto lasciare il segno: “Dichiariamo l’Europa il continente dell’innovazione e delle start-up” in cui si potrà sviluppare “un ecosistema verde e digitale più stabile, resistente e giusto”.
Il primo documento è l’European Data-Gateway Platform Strategy, una dichiarazione che contribuirà a preparare l’Europa alla gestione dell’aumento esponenziale dei dati nei prossimi anni, grazie all’implementazione di infrastrutture digitali, e assicurerà connessioni con i partner extra-UE. “Ormai è chiaro a tutti che i dati personali stanno diventando la risorsa fondamentale per le società di tutto il mondo”, ha sottolineato il commissario Breton. “Stiamo sviluppando un’infrastruttura che metta al sicuro i dati personali dei nostri cittadini” e che allo stesso tempo “dia uno strumento in più di crescita alle aziende europee”.
Seguono a ruota due dichiarazioni che affrontano la sinergia tra transizione digitale e trasformazione “verde” della società europea: quella relativa alla Green and Digital Transformation of the EU e l’European Green Digital Coalition. La prima mira ad aumentare il ruolo dell’Europa nella sua leadership globale delle tecnologie sostenibili dal punto di vista ambientale, come ha confermato Breton: “Le tecnologie digitali pulite diventano il cuore dello sviluppo industriale degli Stati membri nel nuovo decennio“. La seconda dichiarazione – firmata da 26 leader di aziende – contribuirà ad accelerare la transizione del settore delle tecnologie dell’informazione e le telecomunicazioni verso un’economia circolare sostenibile: “Il Parlamento Europeo ha sottolineato l’importanza dell’impronta ecologica, dell’efficienza energetica e dell’economia circolare nel settore digitale”, ha spiegato l’eurodeputata francese Valérie Hayer (Renew Europe) durante l’evento. “Appoggiamo con forza questa coalizione, che dimostra la volontà del continente di cercare concretamente soluzioni sostenibili per l’ambiente”.
Ultima – ma sicuramente non per importanza – la Startup Nation Standards, una dichiarazione per unire le politiche nazionali e armonizzare l’ecosistema europeo delle startup. “Le nostre ambizioni per la sovranità digitale passano dallo sviluppo della creatività e dal talento degli imprenditori innovativi“, ha sottolineato Breton, a un giorno dalla presentazione dell’European Innovation Council (programma UE da 10 miliardi a sostegno delle start-up tech). Il commissario ha assicurato che “è il momento perfetto per essere un imprenditore in Europa“, perché “abbiamo una delle economie più grandi del mondo, con un Mercato interno comune che mette a disposizione delle aziende un potenziale enorme”. Ma ora è arrivato il momento di “saperlo sfruttare e aiutare le start-up europee a diventare leader globali”.
È stata la vice-ministra per lo Sviluppo Economico, Alessandra Todde, a firmare i documenti per l’Italia, sottolineando l’importanza che il governo presieduto da Mario Draghi dà allo sviluppo delle aziende innovative: “Cerchiamo di stimolare investimenti per farle crescere e attrarre talenti da oltre i confini dell’Unione“, ma “c’è molto lavoro ancora da fare”, ha avvertito Todde.
L’importanza delle start-up è stata evidenziata con lo scoppio della pandemia COVID-19, quando “hanno dimostrato di essere più resilienti e saper dare risposta alle nuove sfide del mercato internazionale”. Con questa consapevolezza la vice-ministra italiana ha assicurato che “l’Italia giocherà un ruolo-chiave nello sforzo di rendere l’Europa un continente per loro più attraente. È un’occasione da non perdere”.