Bruxelles – Coinvolgere le Regioni in misura maggiore nei progetti di ripresa nazionali. Nel corso della plenaria del Comitato delle Regioni (COR) il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel si assume personalmente l’impegno di farsi portavoce nelle riunioni dei capi di Stato che lui stesso presiede della richiesta di maggiore protagonismo avanzata dalle Regioni per quanto riguarda i piani di ripresa economica che le Capitali stanno sottoponendo alla Commissione europea in questi mesi.
“Comprendo che diversamente da quanto succede storicamente in alcuni Paesi in altri la cooperazione tra governo centrale e Regioni possa essere meno radicata”, ha detto Michel. “Ma potete contare su di me, perché mi batterò per il vostro maggiore coinvolgimento. Siete voi che avete una visione chiara sui bisogni concreti per la popolazione, e sono sicuro che per una ripresa rapida abbiamo bisogno del supporto e del coinvolgimento delle Regioni e degli enti locali”.
Durante il suo discorso il capo del Consiglio europeo ha ricordato come le Regioni e le autorità locali siano state in prima linea su vari fronti negli ultimi mesi e in primo luogo su quello della fiducia e del costante dialogo con i cittadini durante i primi mesi della pandemia di COVID-19. Dal Comitato delle Regioni, l’organo consultivo dell’Unione Europea che rappresenta gli interessi delle autorità regionali e delle città dei 27 Stati membri, sopraggiunge la proposta di una gestione multilivello degli investimenti stanziati dal piano Next Generation EU. Una questione sulla quale Michel garantisce. “Ci sarà un dibattito fondato su uno spirito di cooperazione e solidarietà su come mobilitare al meglio le risorse disponibili. Il 30 per cento degli investimenti sarà direttamente nelle mani degli enti territoriali”.
Tra i punti toccati nel corso del dibattito anche la Conferenza sul Futuro dell’Europa. Nella visione di Apostolos Tzitzikostas, presidente del COR, questo appuntamento (in partenza il 9 maggio) “deve servire a costruire un’Unione Europea più resiliente, più partecipativa, più aperta e meno burocratica e più sostenibile”. Un invito accettato dallo stesso Michel. “C’è il pericolo che la Conferenza assuma un tono burocratico e tecnocratico, un evento a porte chiuse che parli con un linguaggio incomprensibile per i cittadini”, ha aggiunto. “Ma c’è l’opportunità di mobilitare le nuove generazioni per un progetto europeo. Se non entreremo in contatto con i più giovani la Conferenza avrà mancato il suo successo”.
Rimarcando l’importanza che gli enti territoriali avranno nella gestione della campagna di vaccinazione in vista dell’entrata a pieno regime della vaccinazione di massa Michel ha smentito una critica sollevata durante la discussione. “Non c’è l’intenzione di trasformarvi negli addetti stampa delle istituzioni europee”, ha assicurato.
Il politico belga ha poi auspicato che le Regioni si mettano a disposizione dei lavori della Conferenza sfruttando la loro posizione di dialogo diretto con i cittadini. “Sono sicuro che potete arricchire il dialogo e potete aiutare a lanciare un messaggio dal basso. Avete il privilegio di essere i più diretti rappresentanti dei cittadini europei, i loro più diretti servitori e siete promotori di una forma di democrazia diretta. Questo è ciò che ogni tanto manca a Bruxelles tra le istituzioni europee“.