Roma – L’Unione Europea si faccia rispettare sui vaccini. “Noi abbiamo preso decisioni forti nei confronti delle aziende farmaceutiche in ritardo e seguiteremo a farlo per difendere la salute degli italiani”. Mario Draghi torna sulla complessa questione dei contratti sottoscritti da Bruxelles e fa capire di non voler fare sconti sul blocco dell’export extra UE già adottato.
In quella che è stata la prima uscita pubblica, nell’hub che ospita il grande centro vaccinale di Fiumicino il presidente del Consiglio ha fatto il punto della lotta alla pandemia. “Ci troviamo purtroppo di fronte a una nuova ondata – ha annunciato – i dati ci impongono la massima cautela per limitare il numero di morti e impedire la saturazione delle strutture sanitarie”.
Via libera dunque a “nuove misure restrittive” adottate oggi con un decreto legge e che porteranno quasi tutto il Paese in “zona rossa”, il livello massimo di chiusura che durerà fino a Pasqua. Misure accompagnate dai sostegni previsti dal prossimo provvedimento con lo scostamento di bilancio da 32 miliardi di euro già impegnato totalmente, e con un altro in arrivo nelle prossime settimane.
Interventi che prevedono il prolungamento della cassa integrazione, il finanziamento di strumenti per il contrasto alla povertà, agli autonomi e le partite Iva riconoscendo contributi più semplici e veloci. Il supporto anche per le famiglie che devono affrontare le chiusure delle scuole e dunque lavoro agile esteso e bonus baby sitting. Un passaggio su cui fa una battuta sull’uso eccessivo delle parole inglesi, un sorriso forse autoironico da chi è rimasto famoso per l’espressione whatever it takes.
Un impegno forte con “gli italiani che hanno avuto finora un’infinita pazienza”, riconosce Draghi e che sarà accompagnato dalla campagna vaccinale con nuovo vigore. Sulla delicata vicenda del blocco del lotto di vaccini di AstraZeneca dopo la segnalazione di alcuni casi gravi avversi, secondo il premier spiega la decisione precauzionale che dimostra l’efficacia dei sistemi di farmacovigilanza.
“Il parere dell’Agenzia del farmaco – ha detto – è che non ci sia alcuna prova che questi eventi siano legati alla somministrazione del vaccino. L’Agenzia Europea per i Medicinali sta esaminando i casi sospetti, ma ha anche consigliato di proseguire col suo utilizzo”. In ogni caso il governo assicura che “la campagna vaccinale proseguirà con rinnovata intensità”. Nei primi dieci giorni di marzo si è marciato con 170 mila vaccinazioni giornaliere, “contiamo di triplicarle” assicura Draghi che guarda con fiducia anche all’ultima autorizzazione del vaccino Johnson & Johnson.