Bruxelles – La Commissione insiste. Bisogna rimettere mano al mercato del lavoro, e l’invito agli Stati membri viene rinnovato in occasione del dibattito in Aula sul semestre europeo, il ciclo di politiche economiche coordinato a livello UE. “Non ci potrà essere una vera e sostenibile ripresa senza una dimensione sociale”. Perché “digitale e green economy sono cruciali, come lo è l’inclusione sociale”. Nicolas Schmit lo sostiene con forza davanti agli eurodeputati. Il commissario per il Lavoro e gli affari sociali avverte: c’è una generazione perduta assicurata se non si agisce adesso. “La crisi può lasciare cicatrici di lungo termine nella nostra società, specie tra i più giovani. E’ a loro che dobbiamo assicurare il futuro attraverso una ripresa sostenibile” per davvero.
L’invito per tutti è dunque “inserire nelle strategie nazionali di ripresa” le linee guida della Commissione a sostegno di misure che migliorino l’ingresso nel mondo del lavoro. “E’ fondamentale investire nella formazione e nel mercato del lavoro attivo”, ricorda Schmit. Allo stesso modo e allo stesso tempo “è fondamentale lottare contro i contratti atipici e aumentare l’occupabilità”.
L’obiettivo più ampio è quello di garantire che in nome della ripresa e la necessità di ripartire non si crei nuovo precariato. Una posizione espressa in occasione della a Conferenza di alto livello sul futuro del lavoro organizzata dalla Presidenza portoghese del Consiglio UE, ed esteso adesso alla più ampia platea del Parlamento europeo riunito in sessione plenaria. “E’ Importante procedere con azioni concrete ed efficaci senza indugio“, l’invito del commissario lussemburghese. “Servono misure ambiziose e devono essere attuate”. Un appello di riforma immediato per tutti, nessuno escluso.
A proposito di misure, le riforme saranno cruciali in tutti i settori. Lo ricorda una volta di più il vicepresidente esecutivo Valdis Dombrovskis. “Nella preparazione alla fase post-crisi, il recovery fund svolgerà un ruolo centrale. Ciò che conta ora è avere il giusto equilibrio tra riforme e investimenti“.