Bruxelles – A partire dal 10 marzo le aziende che forniscono prodotti o servizi finanziari nell’Unione europea saranno vincolate alla trasparenza su quanto sono realmente sostenibili, in termini ambientali ma anche sociali ed economici. È entrato in vigore il Regolamento sulla divulgazione delle finanze sostenibili (SFDR) dell’Unione Europea per introdurre nuove norme sul modo in cui le informazioni relative alla sostenibilità vengono divulgate nel settore finanziario. In sostanza sono introdotti requisiti più rigidi
Le norme andranno attuate nell’arco di due anni, con l’obiettivo di prevenire le pratiche di “greenwashing” da parte delle aziende, ovvero le false dichiarazioni sulle azioni che stanno attuando per la sostenibilità che in realtà non lo sono. L’atto legislativo si inscrive nel più ampio piano d’azione della Commissione sulla finanza sostenibile, di cui fa parte anche la tassonomia verde, ovvero la classificazione degli investimenti sostenibili, che l’Esecutivo dovrebbe presentare nel mese di aprile.
Il Regolamento è stato proposto per la prima volta dalla Commissione nel 2018, per un quadro armonizzato a livello europeo su come i produttori di prodotti finanziari e i consulenti dovrebbero informare gli investitori sui rischi per la sostenibilità, su come dovrebbe essere divulgato l’impatto degli investimenti sull’ambiente e sulla società e su come i prodotti finanziari che sono commercializzati in quanto legati alla sostenibilità soddisfano effettivamente tale ambizione. Per la Commissione “questa maggiore trasparenza aumenterà la consapevolezza delle credenziali di sostenibilità dei prodotti finanziari”. Bruxelles riconosce che le informazioni degli investitori nel settore finanziario sulla sostenibilità “è stato finora limitato e i requisiti sono stati spesso diversi da uno Stato membro all’altro”. E “la mancanza di norme armonizzate in materia di trasparenza rende difficoltoso per gli investitori finali comparare con efficacia prodotti finanziari differenti nei vari Stati membri dal punto di vista dei rischi ambientali, sociali e di governance, nonché degli obiettivi di investimento sostenibile”, è spiegato nel documento che punta a rimuovere gli ostacoli esistenti al funzionamento del mercato interno.