Bruxelles – La sfida della transizione verde e quella delle pari opportunità di genere devono andare di pari passo. Intervenuta durante un evento organizzato dall’Associazione regionale dei regolatori dell’energia (ERRA) per la Giornata Internazionale dei diritti delle donne la Commissaria europea all’energia Kadri Simson invita a tenere in debita considerazione il legame tra due delle principali politiche di indirizzo di Bruxelles.
Con l’obiettivo della neutralità climatica fissato per il 2050 da una parte e con il percorso tracciato dal Piano d’Azione 2020-25 per la parità di genere dall’altra, l’Unione Europea vuole far convergere due priorità nella stessa direzione. E il mercato dell’energia, secondo Simson, deve essere pienamente coinvolto in questo progetto.
“L’energia è una delle aree in cui l’ambiente e l’uguaglianza si sovrappongono. Il nostro sistema energetico deve essere riformato in maniera tale che si fondi prevalentemente sulle rinnovabili, non sprechi energia e che diventi più flessibile e incentrato sul consumatore di quanto lo sia oggi”, ha affermato il membro estone della Commissione europea, che ha anche sottolineato la necessità di rendere il settore più inclusivo dal punto di vista delle opportunità di genere, visto l’attuale scenario.
“Oggi solo il 22 per cento delle persone che lavorano nel campo dell’energia è donna, un rapporto che sale a un terzo quando si parla di energia verde”, ha continuato Simson. “Questo significa minor talento e meno nuove idee. Non ce lo possiamo permettere, specialmente oggi che abbiamo bisogno di riunire tutte le risorse per innescare un cambiamento senza precedenti. Se favoriamo la diversità e la parità nel settore dell’energia aumenteremo le possibilità di affrontare con successo la sfida ambientale”.
Serve agire su due fronti per capire come sia possibile affrontare il problema dell’accesso delle donne all’ambito energetico, sostiene Simson. “Innanzitutto dobbiamo affinare i dati a nostra disposizione. Sappiamo che le cose nel nostro settore non vanno alla grande, ma ancora non abbiamo un quadro dei problemi e una via per affrontarli. Per un’analisi adeguata abbiamo bisogno di dati statistici disaggregati per genere“. Questo il motivo per cui la Direzione Generale per l’Energia (che fa capo alla Commissaria Simson) ha lanciato uno studio per identificare gli ostacoli alla carriera delle donne nel settore dell’energia. “Se non siamo pienamente consapevoli dell’impatto delle nostre politiche sarà difficile delinearle sulla base di una maggiore uguaglianza”.
Secondo fronte: adattare la questione della parità di genere a qualsiasi iniziativa perché spesso a incidere sulla condizione delle donne sono altri aspetti. “Sappiamo per esempio che la povertà energetica colpisce maggiormente le donne dato che queste ultime spesso si ritrovano a portare avanti da sole una famiglia con l’impossibilità di far fronte a bollette esorbitanti”, ha continuato Simson citando l’ambito di azione della Task Force della Commissione europea responsabile della promozione diffusa della parità di genere nelle iniziative dell’Unione Europea.
Per Simson sono i presupposti di un cambiamento possibile. “Ve ne sto parlando in qualità di prima responsabile donna per l’Energia nella storia dell’UE che fa parte di una Commissione europea guidata per la prima volta da un Presidente donna. E ho il piacere di essere supportata da un gabinetto composto per la metà di donne. È il segno di un cambiamento reale“.