Bruxelles – L’Italia si muove per difendere l’unicità del suo aceto balsamico. Il governo di Roma ha notificato ieri (4 marzo) a Bruxelles l’atto formale di opposizione all’adozione da parte della Slovenia della norma sulla produzione e commercializzazione di aceti che introdurrebbe l’uso della denominazione “aceto balsamico” per qualsiasi miscela d’aceto di vino con mosto concentrato. L’Unione Europea riconosce all’aceto balsamico prodotto a Modena la denominazione di origine protetta (DOP) e le indicazioni geografiche protette (IGP) contro le contraffazioni, ma la tutela non si estende alle due componenti non geografiche prese separatamente, “aceto” e “balsamico”. A questo cavillo si appella la Slovenia per usare la denominazione come uno standard di prodotto.
La Commissione Europea ha tempo fino al 3 giugno per esprimersi sulla controversia. Doveva inizialmente decidere questa settimana, ma ha scelto di prolungare di tre mesi il periodo. Nei giorni scorsi, si è mobilitato il nuovo ministro all’agricoltura Stefano Patuanelli che aveva preso l’impegno a “fare tutto il possibile per difendere l’Aceto balsamico di Modena” e anche eurodeputati italiani da diversi schieramenti politici, presentando interrogazioni alla Commissione europea.
Dopo la notifica formale arrivata a Bruxelles il Consorzio dell’Aceto Balsamico di Modena ha espresso “piena soddisfazione e un sentito ringraziamento al mondo politico-istituzionale e a tutti coloro che si sono spesi in prima persona”, ha commentato la presidente Mariangela Grosoli. Il Consorzio insiste sul netto “contrasto della norma slovena con alcuni principi cardine del diritto europeo in materia di etichettatura e informazione del consumatore”.