Bruxelles – L’Unione Europea avrà la sua Conferenza per discutere di futuro dell’Europa. Dopo l’accordo di ieri (3 marzo) in seno al Consiglio, oggi è stata la volta del Parlamento Europeo e dei gruppi politici che hanno approvato il testo di compromesso della presidenza portoghese ([pdf-embedder url=”https://www.eunews.it/wp-content/uploads/2021/03/DRAFT-ZERO-Joint-Declaration-final-1.pdf” title=”DRAFT ZERO Joint Declaration final”]) che sarà firmato formalmente mercoledì della prossima settimana. Sebbene l’organizzazione del forum ne esca ridimensionata rispetto alle aspettative iniziali, per il presidente del Parlamento, David Sassoli, si tratta comunque di una grande “opportunità di lavorare insieme per una nuova Europa insieme ai suoi cittadini”.
The @Europarl_EN gives green light to the Conference on the Future of Europe. A great opportunity to work for a new Europe together with citizens. #CoFoE pic.twitter.com/jP2TwCXa72
— Roberta Metsola (@EP_President) March 4, 2021
Dopo il ritardo accumulato per la partenza, l’interesse di tutti era avviare il processo a ogni costo. “Il Parlamento europeo approva la dichiarazione congiunta perché vogliamo che la Conferenza sul futuro dell’Europa inizi i suoi lavori il prima possibile”, scrive la conferenza dei presidenti dei gruppi parlamentari al termine della riunione di oggi. Convinti che la “Conferenza contribuirà in modo significativo alla costruzione di un’Unione dei cittadini”. L’Eurocamera è complessivamente soddisfatta della proposta della presidenza di turno, soprattutto quanto alla governance: i lavori saranno presieduti da una co-presidenza del trio istituzionale, quindi David Sassoli, Charles Michel e Ursula von der Leyen, affiancati da un Comitato esecutivo con tre rappresentanti e “fino a quattro osservatori” per dare al Parlamento europeo la possibilità di vedere rappresentati tutti i gruppi politici dell’Emiciclo. Una guida complessa insomma, che non renderà agili i lavori. “La dichiarazione congiunta comprende la maggior parte delle richieste dell’Eurocamera, compreso un comitato esecutivo con 7 membri che assicuri che tutti i gruppi in Parlamento siano rappresentati”, sostiene la capogruppo di Socialisti & Democratici, Iratxe Garcia Perez.
Dalla soluzione di compromesso, anche per ragioni di tempo forse, visto che la Francia ha preteso che i lavori si concludano entro la sua presidenza di turno dell’Unione, nel primo semestre 2022, sparisce la partecipazione organizzata dei cittadini, con le diverse assemblee che erano state previste nella prima bozza. A livello europeo, le istituzioni europee si impegnano ora solo a “organizzare panel di cittadini europei”, che “dovranno essere rappresentativi in termini di origine geografica, sesso, età, background socioeconomico dei cittadini e/o livello di istruzione”. L’accordo prevede che “eventi specifici dovrebbero essere dedicati ai giovani poiché loro la partecipazione è essenziale per garantire un impatto duraturo della Conferenza. I panel dovranno fornire contributi nel quadro della Conferenza che forniscano input alla Plenaria formulando una serie di raccomandazioni cui l’Unione dovrà dare seguito”.
Per il vicepresidente dell’Europarlamento in quota 5 Stelle, Fabio Massimo Castaldo, la Conferenza sarà il luogo adatto per parlare anche di riforma delle regole del Patto di Stabilità, attualmente sospese per la crisi pandemica. Per Castaldo è ora di “voltare pagina puntando su politiche espansive e spingendo l’acceleratore sugli investimenti piuttosto che sugli aggiustamenti strutturali”.
“Il via libera alla Conferenza sul futuro dell’Europa proposta da Emmanuel Macron nel marzo 2019 è un’ottima e importante notizia: adesso dobbiamo lavorare affinché abbia la massima partecipazione dei cittadini e un vero impatto politico”, sottolinea Sandro Gozi, eurodeputato liberale di Renew Europe, rivendicando il ruolo del presidente francese nel proporre un dibattito sul futuro del Continente. Da quando il capo dell’Eliseo ha proposto il forum di discussione, era il 2019, molte cose sono cambiate, come il fatto che la pandemia da Coronavirus sarà centrale in tutti i ragionamenti a cui si darà spazio nell’arco di vita di questa Conferenza. “L’auspicio è che nel maggio del 2022 si possa arrivare a una dichiarazione politica che possa fare la differenza come è capitato in altri momenti della storia dell’Ue”, aggiunge Gozi. La Conferenza dovrebbe chiudersi sotto la presidenza di Parigi al Consiglio dell’Ue.
“Lo abbiamo proposto e difeso, diventa realtà!”, sottolinea il ministro francese per gli Affari Europei, Clement Beaune. “La Conferenza sul futuro dell’Europa sarà un’opportunità per ripensare all’Unione Europea che vogliamo costruire. Inizierà in primavera e consentirà a tutti gli europei di discutere e proporre”.
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Soddisfatta del superamento dello stallo anche la Commissione Europea, secondo la quale con la crisi del Coronavirus “la Conferenza è diventata più importante che mai”, dice un portavoce dell’Esecutivo a Eunews. Le tre istituzioni “mirano a creare uno spazio di discussione per tutti i cittadini e consentire loro di svolgere un ruolo più attivo nel decidere il futuro dell’Europa e le politiche dell’UE”. Coinvolgere i cittadini europei sui “temi che considerano importanti”, prosegue il portavoce, attraverso un dibattito “ampio e inclusivo sul futuro dell’Europa”, che secondo la Commissione Europea aiuterà il Continente “a uscire più forti dalla crisi”.