Bruxelles – Dalla pandemia di Coronavirus e soprattutto dai suoi effetti recessivi si esce solo continuando con quanto fatto finora. Fabio Panetta non ha dubbi. Il membro del Consiglio direttivo della Banca centrale europea vede nella continuità la chiave per scrollarsi di dosso le ricadute economiche del COVID-19. “Senza le nostre politiche, l’inflazione e la crescita del PIL sarebbero state notevolmente inferiori e molte più persone avrebbero perso il lavoro“, rivendica intervenendo alla discussione organizzata dall’Università Bocconi sulla strategia della BCE.
Guai a pensare che sia tutto già finito. Nel 2021 l’arrivo dei vaccini potrebbe indurre a ritenere che “c’è minore necessità di politica monetaria, ma è una tentazione a cui dover resistere visto che rimaniamo ancora in un anno di pandemia“. Come BCE, precisa Panetta, “non dovremmo esitare ad aumentare il volume degli acquisti e a spendere l’intera ammontare del Programma pandemico di acquisto PEPP o anche di più, se necessario”. Vuol dire estendere la potenza di acquisto oltre i 1.850 miliardi previsti entro marzo 2022. Così facendo, spiega alla platea dell’ateneo collegata via internet, “possiamo evitare un inasprimento delle condizioni di finanziamento che altrimenti porterebbe l’inflazione a rimanere al di sotto del nostro obiettivo più a lungo”.
Più in generale, per uscire dalla crisi da COVID “dovremo fornire uno stimolo economico fino a quando non vedremo che l’inflazione raggiungerà il nostro obiettivo in modo sostenibile”. Quindi, il membro italiano del board dell’Eurotoweer, precisa: “Il sostegno politico dovrà rimanere in vigore ben oltre la fine della pandemia“. Un messaggio rivolto anche agli Stati membri, a cui chiede di non indugiare con le riforme.
La politica monetaria “è più efficace se portata avanti in sincronia con altre politiche”, ricorda Panetta. Un messaggio recapitato alla capitali giù dai tempi della presidenza Draghi, e che mai come in questo momento è bene ricordare. “I ritardi con i vaccini e le varianti del virus possono deprimere il sentimento di consumatori e investitori”. Allora tocca creare un ambiente favorevole per rimettere in modo domanda e offerta. In tal senso “le politiche monetarie, fiscali e strutturali devono rafforzarsi a vicenda per ridurre la lentezza e colmare il divario tra risparmio e investimento”.
Ma la sintesi per uscire la riassume con poche parole. “Fare di più, meglio, più in fretta, per essere più forti”. Uscire dalla crisi richiederà “la giusta combinazione di sostegno monetario e fiscale a livello dell’UE e richiederà riforme continue e determinate a livello nazionale”. La BCE continua sulla sua strada, i governi devono percorrere la loro.