Bruxelles – Riconoscere il diritto a un ambiente sano. 69 deputati di cinque gruppi politici al Parlamento europeo (Verdi, Sinistra, S&D, Renew Europe e PPE) hanno inviato una lettera congiunta alla Commissione europea, all’attuale presidenza portoghese e la futura presidenza slovena (che assumerà le redini del Consiglio dell’UE dal primo luglio) chiedendo loro di sostenere il riconoscimento globale del diritto a un ambiente sano durante la prossima Assemblea generale delle Nazioni Unite. L’iniziativa è dell’europarlamentare francese, Marie Toussaint, del gruppo dei Verdi, che su Twitter scrive: “Non possiamo più pretendere di tutelare i nostri diritti umani senza proteggere l’ambiente in cui viviamo e da cui dipendiamo per vivere”.
📢 69 parlementaires européenNEs pour la reconnaissance du droit à un environnement sain !
Nous ne pouvons plus prétendre protéger nos #droitshumains sans protéger l’environnement dont nous dépendent pour vivre.
Il faut reconnaître et protéger le droit à un #environnementsain. pic.twitter.com/HEYs9VcXNM
— Marie Toussaint 🌍🌏 (@marietouss1) March 1, 2021
Per i deputati, l’Unione europea non fa abbastanza per il rispetto di questo diritto fondamentale a livello internazionale. Convinti “che i diritti umani non possono essere adeguatamente protetti senza una reale protezione della natura, poiché entrambi devono essere fatti di pari passo”. Tra i deputati firmatari gli italiani ex Movimento 5 Stelle approdati nel gruppo dei Verdi, Eleonora Evi, Ignazio Corrao e Rosa D’Amato. “Chiediamo al Consiglio e alla Commissione azioni concrete nelle loro relazioni commerciali e diplomatiche per garantire l’effettività del diritto ad un ambiente sano, non solo per i cittadini europei ma anche per tutti i cittadini del mondo”, si legge nel documento, in cui i deputati esortano le Istituzioni dell’Ue a chiedere il riconoscimento di questo diritto a livello delle Nazioni Unite, ma anche di lavorare su politiche che ne garantiscano l’applicazione.
I deputati firmatari chiedono inoltre alla Commissione e alla Presidenza portoghese di “intraprendere azioni concrete per il riconoscimento del diritto a un ambiente sano nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU), dove non è menzionato, stabilendo un protocollo aggiuntivo alla CEDU, come proposto dal relatore delle Nazioni Unite per l’ambiente e i diritti umani, David Boyd. Ricordano, inoltre, che il Parlamento aveva già chiesto il riconoscimento globale del diritto a un ambiente sano in una risoluzione sulla deforestazione adottata alla fine di ottobre 2020 la lettera e dunque chiedono di “lavorare su politiche che garantiscano l’applicazione di questo diritto sul territorio dell’Unione europea”.