Bruxelles – Ricostruire al più presto la fiducia prima che “le ferite lasciate dalla pandemia diventino troppo profonde”. Durante l’inaugurazione del nuovo anno accademico del Master di Giornalismo e comunicazione multimediale dell’università LUISS il Commissario all’Economia Paolo Gentiloni affida agli studenti un decalogo per far riaffiorare un sentimento che lui stesso, appoggiandosi alle parole dell’ex Presidente della Repubblica italiano Carlo Azeglio Ciampi, definisce “la forza che ci permette di costruire il futuro”.
Durante la sua lectio magistralis il membro della Commissione europea invita a restare lucidi nella fase della pandemia di COVID-19 ritenuta più delicata a causa della stanchezza e del dolore che si sono accumulati nella società. “Non possiamo dire quanto sia lungo il tunnel, i vaccini ci porteranno a ritrovare la luce. E sappiamo che vinceremo la pandemia”. E mette in guardia sui rischi dettati dal momento. “La ricostruzione della fiducia passerà da un braccio di ferro con l’incertezza, perché, in un contesto in cui quest’ultima non è ancora alle nostre spalle, talvolta produce scelte non ragionevoli”, dice criticando la decisione di alcuni governi di sospendere il regime di divieto di interruzioni prolungate lungo le green lanes nei confronti dei mezzi pesanti.
Per il commissario la ricostruzione della fiducia necessiterà di alcune tappe fondamentali. Oltre a vincere la pandemia, secondo Gentiloni sarà necessario rilanciare l’economia con un sostegno continuo, perché “come ha detto anche la BCE: sarebbe più pericoloso ritirare le misure di sostegno troppo presto che non ritirarle troppo tardi”. Occorrerà soprattutto non farsi scappare l’opportunità di trasformare l’economia “puntando sulla trasformazione digitale e sulla transizione ambientale”.
Altra tappa, contrastare un disagio sociale che la pandemia ha accentuato a causa dell’iniqua distribuzione delle ricchezze degli ultimi anni. “Bisogna capire inoltre che la solitudine va vista come la sfida del nuovo secolo. Se le persone sole diventano sempre più numerose e non c’è una politica a loro rivolta sarà sempre più difficile arginare il disagio sociale”.
Gentiloni sollecita anche a non mancare l’appuntamento con l’Occidente, un sostantivo che si pensava “fosse destinato a marcire negli archivi di storia”. “Le ultime elezioni americane ci hanno regalato un’inversione di marcia aprendo a una nuova cooperazione globale, al ritorno dell’America. È l’ora di alimentare un nuovo calore transatlantico“, afferma augurandosi un nuovo punto di svolta anche nella politica. “Privilegi una maggiore apertura al futuro, più sobrietà. Alcuni potenti algoritmi devono essere sconfitti. Esperimenti come quello messo in piedi dall’attuale governo italiano, anche se ricchi di contraddizioni, vanno curati con molta attenzione”.
Il nuovo edificio della fiducia, nella visione del commissario, deve dotarsi anche di un architrave chiamato “Europa”. “Per molti l’Unione Europea era l’arcigna guardiana dei decimali e un’entità indifferente davanti alle tragicità delle crisi migratorie. Ora è tornata a una casa comune”, aggiunge riferendosi all’entusiasmo della società civile per le scelte fatte dalle istituzioni europee nell’ambito dell’emissione di debito comune per la ripresa economica e rispetto alla promessa di tagliare radicalmente le emissioni di CO2 entro il 2030.
Nel riconoscere quanto l’Europa sia stata capace di agire in molti ambiti della vita dei cittadini senza sacrificare quote della loro libertà, il commissario ha chiuso il suo intervento con un messaggio convinto: “La fiducia tornerà forse più di quanto molti oggi possano immaginare. Ora è tempo di rimarginare le ferite ma anche di scommettere sul futuro, con una nuova consapevolezza ambientale, promuovendo un nuovo cambio di stagione. Avremo una rinascita, soprattutto culturale, dobbiamo fare in modo di anticiparla il più possibile e sostenerla per evitare che crei troppe differenze nella nostra società”.