Roma – Nessuna scusante per le aziende che sono inadempienti sulla fornitura dei vaccini e “alla luce della recente letteratura scientifica dare priorità alle prime dosi”. Nel suo esordio al Consiglio europeo straordinario in corso in videoconferenza a Bruxelles il premier italiano Mario Draghi spinge per una forte accelerazione sui vaccini e per un coordinamento più stringente.
Secondo le fonti di Palazzo Chigi il capo del governo ha sollecitato con i partner “un’azione coordinata a livello europeo, rapida e trasparente”. Per Draghi le aziende produttrici che non rispettano gli impegni “non dovrebbero essere scusate” invocando così la linea dura da parte della Commissione che ha firmato i contratti.
Un cambio di passo che si rende necessario per “rallentare l’avanzata delle varianti” e per questo ha chiesto di valutare la possibilità di privilegiare la somministrazione delle prime dosi.
Il presidente del Consiglio ha poi invitato a un approccio comune sui test e un coordinamento per l’autorizzazione all’export. Durante la videoconferenza durata oltre cinque ore, il premier ha sostenuto il Covax (per l’accesso globale ai vaccini anti Covid) ma ha espresso qualche dubbio sull’avvio in questo momento delle donazioni.
Secondo quanto si apprende da fonti diplomatiche europee, ha detto di comprendere in pieno le ragioni morali ma di non essere a favore delle donazioni ora, perché l’Unione è troppo indietro sulle vaccinazioni.