Bruxelles – Si accende lo scontro tra Parlamento e Commissione sulla revisione della politica europea di promozione agroalimentare, che l’Esecutivo comunitario dovrebbe presentare nel primo trimestre 2022 e sulla quale ha avviato una consultazione pubblica. Il direttore generale della DG Agri, Wolfgang Burtscher, ha illustrato i vantaggi della promozione agricola di Bruxelles (soprattutto sui mercati esteri) di fronte a una commissione per l’Agricoltura dell’Europarlamento che invece ha sollevato più di una preoccupazione sui finanziamenti previsti dal budget 2021 ai prodotti biologici, che sono per la gran parte importati e non prodotti in Ue, con il rischio di promuovere solo prodotti di Paesi terzi.
“Siamo a favore dell’agricoltura biologica e siamo contenti che si possa espandere”, ma l’Unione Europea “importa molti prodotti di agricoltura biologica e il rischio è quello di usare fondi europei per promuovere prodotti importati e non le eccellenze europee”, sottolinea l’eurodeputato dei Socialisti e Democratici coordinatore S&D in commissione Agricoltura, Paolo De Castro. Con la revisione della politica di promozione, la Commissione vuole aumentarne il contributo “alla produzione e al consumo sostenibili, e in linea con il passaggio a una dieta più vegetale, con meno carne rossa e trasformata e più frutta e verdura”, come sottolineato nel piano di prevenzione contro il cancro. Un piano che ha suscitato più di una preoccupazione della filiera e dell’industria alimentare, che invece sostiene la promozione di una dieta equilibrata e varia senza la criminalizzazione di singoli alimenti.
Per il 2021 è stato impegnato un budget di 182,9 milioni di euro per la promozione dell’agroalimentare all’interno e all’esterno dell’UE, di cui quasi la metà (86 milioni di euro) è dedicato al cofinanziamento di programmi di promozione “in linea con le ambizioni del Green Deal europeo”: quindi programmi di promozione sui prodotti biologici (49 milioni di euro) e sull’agricoltura sostenibile (18 milioni di euro). Inoltre, 19,1 milioni di euro sono stati stanziati per la promozione di frutta e verdura nel contesto “di una dieta equilibrata”. Stupore espresso da De Castro per la decisione di impegnare praticamente il “50 per cento dei fondi per i programmi di promozione dell’agricoltura biologica”, decisione su cui il Parlamento europeo non ha avuto voce in capitolo. Per l’eurodeputato del Partito Popolare europeo e coordinatore in commissione Agricoltura, Herbert Dorfmann, la politica di promozione dell’Ue “deve essere orientata al mercato, non dovrebbe funzionare con altri ragionamenti”, sottolineando che il Parlamento europeo dovrà essere pienamente “coinvolto nella fase decisionale” del processo di riforma.
Le critiche della commissione per l’Agricoltura riguardano per lo più i fondi a sostegno dell’agricoltura bio, ma complessivamente la Commissione incassa ampio sostegno su una politica di promozione agroalimentare in quanto tale. Il direttore generale Burtscher ha precisato nella sua replica che solo una parte dei fondi disponibili per il 2021 (49 milioni di euro) andrà a sostegno dell’agricoltura bio, il resto sarà impegnato in “agricoltura sostenibile”, in linea dunque con la strategia Farm to Fork. Tuttavia ammette che il bilancio a disposizione della politica di promozione per il 2021 è “molto limitato e per questo abbiamo deciso di dare spazio al valore aggiunto e alla sostenibilità”. Quanto al fatto che la maggior parte dei prodotti bio sono importati dall’estero, il direttore generale ha risposto che si tratta principalmente di “frutta esotica” che “quindi non è in concorrenza con i prodotti dell’UE”. Sebbene il Parlamento non sia stato coinvolto nella decisione sulla politica di promozione per l’anno corrente, Burtscher ha infine promesso che lo sarà ampiamente nella revisione della politica in arrivo.