Roma – Una nuova norma della Slovenia sulla produzione e commercializzazione degli aceti, insidia l’unicità di quello balsamico italiano. La denuncia arriva dai consorzi di tutela, dopo la notifica alla Commissione europea inoltrata dal governo sloveno che prevede che qualsiasi miscela d’aceto di vino con mosto concentrato si potrà chiamare e vendere come aceto balsamico. Una denominazione che in questo modo lo trasforma in standard di prodotto e che secondo le due organizzazioni di tutela, è in aperto contrasto con le DOP e IGP i regolamenti comunitari che disciplinano il sistema di etichettatura e informazione del consumatore.
“Un’ attacco al sistema agroalimentare di qualità europeo, al diritto a un’informazione corretta dei consumatori e degli operatori a una concorrenza leale”, ha commentato il direttore del Consorzio Aceto Balsamico di Modena, Federico Desimoni.
L’allarme è già arrivato sul tavolo del ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli e della direzione qualità del Mipaaf che sta preparando il dossier tecnico da inviare a Bruxelles entro il 3 marzo. “Chiediamo al governo che formalizzi al più presto l’atto di opposizione”, ha spiegato il presidente del Consorzio di tutela dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, Enrico Corsini. A supportare la richiesta anche la Regione Emilia Romagna: “Ho scritto personalmente al ministro – ha detto l’assessore Alessio Mammi – dobbiamo difendere i nostri prodotti agroalimentari di qualità e i dispositivi che li regolano dai tentativi di imitazione”.