Bruxelles – “In qualità di vice presidente delI’Intergruppo sul benessere animale, non posso che manifestare una profonda indignazione per la situazione agghiacciante degli oltre 2.000 bovini bloccati in mare dopo la partenza dalla Spagna lo scorso dicembre. Da oltre due mesi questi animali sono costretti in spazi angusti e a viaggiare in condizioni che non rispettano neanche lontanamente gli standard minimi previsti per il trasporto degli animali. Per questo motivo ho firmato la lettera indirizzata alla Commissaria alla salute e alla sicurezza alimentare Stella Kyriakides, affinché vengano presi immediati provvedimenti”. Lo racconta Eleonora Evi, europarlamentare dei Verdi europei, membro titolare della ANIT, Commissione d’inchiesta per la protezione degli animali durante il trasporto.
Evi spiega che il carico di bovini sarebbe stato rifiutato dalle autorità libiche a causa della febbre catarrale di molti esemplari e che le navi abbiano lasciato Tripoli a pieno carico. Sebbene alcuni capi siano stati poi scaricati, sembra che molti di loro siano ancora a bordo. Le autorità spagnole, “legalmente responsabili della salute degli animali fino alla destinazione finale (CGUE, causa C-424/13), non hanno intrapreso alcuna azione per garantire condizioni accettabili, in violazione dell’articolo 22 (1) e 22 (2) del regolamento 1/2005 (regolamento sui trasporti)”, afferma la deputata. Secondo le associazioni animaliste, inoltre, molti bovini sarebbero morti e i loro resti sarebbero stati gettati in mare. La nave avrebbe dichiarato di trasportare solo mangimi, quando solo pochi giorni fa aveva dichiarato alle autorità portuali di Augusta, in Sicilia, di trasportare animali vivi. “I casi sono due: o la nave sta mentendo e quindi trasporta in condizioni spaventose da oltre due mesi migliaia di bovini rilasciando dichiarazioni false, oppure ha scaricato in mare i corpi degli animali morti durante il viaggio”, denuncia Evi.
“In entrambi i casi – continua l’europarlamentare – si tratta di violazioni gravissime. Il destino di questi bovini dimostra ancora una volta come il regolamento sui trasporti, che impone alle autorità competenti di concedere autorizzazioni solo ai trasportatori che dispongono di piani di emergenza, rimanga inattuato”.
Alla Commissione la lettera chiede che i bovini raggiungano la loro destinazione finale prima possibile e “che questo grave episodio ponga in essere controlli più severi e una subitanea revisione del regolamento sul trasporto degli animali. L’Unione europea deve dire basta al trasporto di animali vivi: una crudeltà ingiustificata, una pratica indegna di popoli che amano definirsi civili”.
“Ne parliamo oggi alle ore 12 nel webinar da me co-organizzato, insieme ad altri eurodeputati e all’associazione Four Paws”, annuncia l’eurodeputata.