Bruxelles – Rafforzare la cooperazione sulla risposta sanitaria al Coronavirus e rimettere in piedi le economie gravate dalla pandemia. Lo sottoscrivono i leader di Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti e Unione Europea nella dichiarazione congiunta diffusa al termine del primo vertice G7 sotto la presidenza del Regno Unito. Una prima volta anche per il nuovo presidente USA Joe Biden, di Mario Draghi come neo premier italiano e di Yoshihide Suga alla guida del Giappone. “Lavoreremo insieme e con altri per fare del 2021 un punto di svolta per il multilateralismo e per dare forma a una ripresa che promuova la salute e la prosperità della nostra gente e del pianeta”, si legge nella nota congiunta.
Un pre-vertice che anticipa la prossima riunione dell’11-13 giugno in Cornovaglia e che ha prodotto ben pochi risultati concreti, se non la decisione dei leader di rafforzare l’impegno finanziario di oltre 4 miliardi di dollari allo strumento COVAX per garantire un “accesso equo e universale ai vaccini” ai Paesi a basso reddito e ad Access to Covid-19 Tools Accelerator (ACT-A).
Complessivamente il sostegno del G7 alla lotta al Coronavirus sale a 7 miliardi e mezzo di dollari, quasi sei miliardi di euro. Dal canto suo la Commissione Europea ha deciso di raddoppiare il suo contributo allo strumento globale COVAX, creato sotto l’egida dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS), e quindi portarlo a un miliardo di euro. Il nuovo contributo prevede 300 milioni di euro in sovvenzioni dell’Ue e altri 200 milioni di euro di garanzie del Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile plus (EFSD+) che sosterrà un prestito della Banca europea per gli investimenti (BEI).
“L’anno scorso, come parte della nostra Coronavirus Global Response, ci siamo impegnati a garantire l’accesso universale ai vaccini ovunque sulla Terra, per tutti coloro che ne avrebbero bisogno. COVAX è nella posizione migliore per aiutarci a raggiungere questo obiettivo”, ha commentato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, alla fine del vertice. In realtà, nonostante l’aumento dell’impegno finanziario lo strumento COVAX ancora non è stato reso operativo. L’Ue aveva annunciato la partenza “entro il mese di febbraio” ma sembra che i leader non abbiano fatto passi avanti in questa direzione. Allo strumento aderiscono 191 Paesi, 92 dei quali sono economie a basso e medio reddito idonee a ottenere l’accesso ai vaccini COVID-19 attraverso questo meccanismo e la maggior parte di questi si trova in Africa.
Sul fronte sanitario, i leader si danno appuntamento al 21 maggio al Summit sulla salute globale che si terrà a Roma sotto la presidenza italiana del G20 con la collaborazione della Commissione europea. Il presidente del Consiglio Charles Michel ha anticipato nei mesi scorsi che insisterà in questa occasione per un nuovo Trattato mondiale sulla preparazione pandemica, un modo per garantire l’impegno politico dei Paesi nella lotta contro le future epidemie.