Bruxelles – Un pre-vertice virtuale delle sette economie (occidentali) più grandi al mondo per discutere di lotta globale al Coronavirus e ripresa economica, in vista della riunione che si terrà a giugno – secondo qualcuno in presenza – in Cornovaglia. Domani (19 febbraio) i leader di Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti e Unione Europea si incontreranno virtualmente per la prima volta sotto la guida di Londra, che nel 2021 è presidente di turno del G7. Un vertice delle “prime volte”, perché gli occhi di tutti saranno puntati soprattutto sul debutto sulla scena internazionale del neo-premier italiano Mario Draghi, del presidente americano Joe Biden e anche del premier giapponese Yoshihide Suga. Da parte di Bruxelles, come sempre, parteciperanno sia la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, sia il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.
Focus principalmente su salute e ripresa economica dalla crisi. Ma fonti europee fanno sapere che ci sarà tempo per discutere anche di altre questioni, dal cambiamento climatico alle nuove regole di commercio internazionale alla geopolitica. Quest’ultima, in particolare, si intreccia non poco con la questione sanitaria, perché i leader dovranno discutere di come rinforzare l’iniziativa globale COVAX annunciata in primavera dello scorso anno – quando il Coronavirus si è diffuso in Europa – per garantire “un accesso equo e universale ai vaccini” con la partecipazione delle grandi economie del mondo. In altre parole garantire l’accesso ai vaccini anche per i Paesi a basso reddito o partner strategici, come per l’Unione i Balcani Occidentali o l’Africa. La distribuzione dei vaccini fuori dai confini europei non è solo una questione di solidarietà, quanto di influenza geopolitica sui partner che considera strategici. L’Ue è il più grande contributore netto del sistema COVAX con 850 milioni di euro di finanziamento, ma per ora (a poco meno di un anno di distanza dall’annuncio) l’iniziativa non è ancora partita, con Bruxelles che sta lentamente vedendo sfumare le sue ambizioni di diventare leader della distribuzione dei vaccini fuori extra-UE.
Di recente la Commissione ha annunciato che COVAX dovrebbe partire “entro il mese di febbraio” e dunque il vertice di domani sarà l’occasione per fare un punto sulla situazione. “Garantire vaccini a prezzi accessibili a tutti, vediamo la vaccinazione come una esigenza e un bene globale che deve essere pubblico”, spiegano fonti dell’Ue. I leader discuteranno dunque “di come rafforzare la strategia COVAX” ma dovranno in primis capire come farla partire.
Si getteranno poi le basi per una discussione su come migliorare la preparazione mondiale alle pandemie e in generale alle sfide sanitarie. Tema che sarà al centro del Global Health Summit (Vertice mondiale della Sanità) che si terrà a Roma (previsto per il 21 maggio) organizzato sotto la presidenza italiana del G20 con la collaborazione della Commissione europea. Charles Michel ha anticipato nei mesi scorsi l’intenzione di proporre un nuovo Trattato mondiale sulla preparazione pandemica, un modo per garantire l’impegno politico dei Paesi nella lotta contro le future epidemie. Il vertice di Roma sarà probabilmente l’occasione giusta per presentare nel dettaglio l’iniziativa che dovrà coinvolgere tutti i Paesi.
Spazio anche per discutere della riforma dell’Organizzazione mondiale del Commercio, di transizione verde (in vista della COP26 di Glasgow a novembre, sempre ospitata dal Regno Unito) e quella digitale. “Useremo la presidenza del G7 del Regno Unito per unire le principali democrazie per aiutare il mondo a combattere e poi ricostruire meglio dal Coronavirus e creare un futuro più verde e più prospero”, la dichiarazione d’intenti di Boris Johnson all’inizio della sua presidenza di turno. Boris Johnson ha fatto sapere di voler utilizzare la prima riunione dei leader “per chiedere un’ulteriore cooperazione internazionale sulla distribuzione dei vaccini e “un nuovo approccio globale alle pandemie” che tenga conto degli errori commessi fino a ora.