Bruxelles – L’Unione Europea non ha bisogno di acquistare nuovi vaccini, ma deve rafforzare la sua capacità di produzione in modo da stare al passo con l’obiettivo fissato di vaccinare il 70 per cento della popolazione europea entro estate. “Il problema ora non è la scienza, ma l’industria”, sintetizza ai microfoni di BFMTV il commissario europeo per il Mercato interno e l’Industria, Thierry Breton, da poco collocato al vertice della task force europea per la capacità di produzione di vaccini contro il Coronavirus, annunciata da Ursula von der Leyen la settimana scorsa in plenaria del Parlamento europeo. La presidente della Commissione ha rivelato in quell’occasione che sono state distribuite 26 milioni di dosi e sono state vaccinate più di 70 milioni di persone, su 446 milioni totali.
Thierry Breton: "En moins d'un an, on aura cinq vaccins qui fonctionnent" en Europe pic.twitter.com/5D8xHMpE3Z
— BFMTV (@BFMTV) February 15, 2021
Resta molto cauto sulla possibilità di ricorrere al vaccino russo Sputnik V, dimostratosi efficace a oltre il 91 per cento, che ha avviato il processo di analisi Agenzia europea per i medicinali (EMA) per l’approvazione nell’Unione europea. “È un vaccino due volte più complicato da produrre (rispetto agli altri)”, ha detto Breton. E in sostanza, “abbiamo già abbastanza vaccini”, dice volendo chiudere il discorso. Una delle precondizioni per la Commissione per autorizzare al commercio un vaccino è il fatto che la causa farmaceutica abbia un impianto di produzione su territorio europeo.
“Ora i vaccini ci sono, ma bisogna accelerare con la produzione”, ripete Breton, anche considerato che molti di questi hanno bisogno di una doppia somministrazione a distanza di tre o quattro settimane l’una dall’altra. Al momento ci sono 3 vaccini autorizzati al commercio in Ue – BioNTech-Pfizer, Moderna, Astrazeneca – e “altri 2 arriveranno nelle prossime settimane”, ricorda il commissario francese contando che “in meno di un anno, avremo cinque vaccini che funzionano, è un’impresa scientifica”. A rafforzare la capacità di produzione dovrebbe servire la task force da poco inaugurata dall’Esecutivo comunitario. Non è sostenibile pensare di costruire da zero nuovi impianti industriali. “Per aprire una fabbrica ci vogliono cinque anni”, ha spiegato, e dunque bisogna rafforzare gli impianti già esistenti, “sono una decina in Europa e in Svizzera”, ha fatto sapere il commissario.
L’obiettivo su cui si è impegnato Breton è chiaro. “Chiunque voglia essere vaccinato entro la fine dell’estate deve poterlo fare”, dice confermando l’obiettivo della Commissione europea di vaccinare il 70 per cento della popolazione adulta entro estate. “Mi impegno a fare tutto per questo obiettivo”, ha assicurato pur restando cauto sulla fattibilità perché con una “fabbrica, non si è mai sicuri al 100 per cento”.