Bruxelles – Italia, il rimbalzo è minore del previsto. Nel 2021 l’economia tricolore crescerà del 3,4% anziché del 4,1%. Le previsioni economiche d’inverno della Commissione europea ridimensionano le prospettive per l’economia italiana, per cui si certificano difficoltà ma per cui si riconoscono anche dei meriti. La buona notizia è che il sistema Paese ha pagato meno del previsto la recessione innescata dalla pandemia di COVID19. Alla fine del 2020 il Prodotto interno lordo italiano si è ridotto dell’8,8% (solo a novembre scorso l’esecutivo comunitario prevedeva una contrazione del 9,9%).
Dunque un contrazione minore a cui fa seguito un rimbalzo più contenuto. Ma il +3,4% dell’Italia vorrà dire che il Paese sarà il decimo dell’eurozona (su 19) per ritmo di crescita. Finora è sempre stata ultima. Ma il vero salto è atteso nel 2022, quando il PIL continuerà a crescere sugli stessi ritmi di quest’anno (+3,5%). A novembre l’esecutivo comunitario prevedeva una traiettoria meno omogenea (+4,1% nel 2021 e +2,8% nel 2022, adesso +3,4% e +3,5%).
Se i numeri possono essere letti in chiaroscuro, la nota che li accompagna spinge ad essere meno ottimisti. “Mentre alcuni Stati membri dovrebbero avvicinarsi ai loro livelli di produzione pre-crisi entro la fine del 2021, altri dovrebbero richiedere più tempo. Ciò è particolarmente vero per la Spagna e l’Italia, che non dovrebbero raggiungere quei livelli entro la fine dell’orizzonte di previsione”. L’Italia dunque continua a fare più fatica degli altri. Ma non sorprende, in realtà.
Seconda ondata e turismo condizionano la ripresa
Sullo Stivale pesa la seconda ondata di contagi, con le annesse restrizioni. Tutto questo “implica una contrazione della produzione in autunno che probabilmente continuerà nel primo trimestre del 2021″, rilevano i servizi della Commissione UE. Per il resto dell’anno continuerà a pesare la crisi del settore turistico. La sua ripresa “rimarrà indietro, poiché i visitatori, soprattutto dall’estero, dovrebbero tornare solo gradualmente con la diminuzione dell’incertezza” legata alla diffusione del Coronavirus e agli spostamenti.
Ad ogni modo a Bruxelles ci si aspetta un “allentamento delle restrizioni entro l’estate 2021”, e ciò “dovrebbe favorire in particolare la spesa dei consumatori”, in quanto le famiglie potrebbero liberare una domanda bloccata.
Lavorare alle riforme
Le previsioni della Commissione per l’Italia si basano sull’assunto che continui la politica di stimolo. “La ripresa prevista si basa sul continuo sostegno politico” per attutire le ricadute della pandemia su guadagni e posti di lavoro e per preservare la redditività delle imprese a corto di liquidità, in particolare le PMI. Tutto fa riferimento all’intervento pubblico e l’immissione di liquidità da parte dello Stato. Un paradigma che non può continuare all’infinito, e in questa osservazione si cela un implicito invito a ragionare ad un percorso di riforme serio, credibile e durevole per quanto lo Stato cesserà il suo intervento.
Sfruttare il recovery fund
In questo sforzo riformatore un ruolo cruciale lo gioca il meccanismo per la ripresa. L’impatto sulla crescita derivante dalle misure relative a Next Generation EU “non è ancora incluso in queste previsioni, e costituisce un elemento al rialzo per le prospettive di crescita”. Un chiaro invitoo al governo di Mario Draghi a varare un piano nazionale di ripresa come si deve. Con quello, i numeri per l’Italia potrebbero cambiare.
Lo sottolinea anche il commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni. “Questa previsioni sono soggette a molteplici rischi, legati ad esempio a nuove varianti di COVID-19 e alla situazione epidemiologica globale”. Allo stesso tempo, però, “l’impatto di Next Generation EU dovrebbe fornire una forte spinta alle economie più colpite nei prossimi anni“.
Per questo adesso la Commissione si attende un rinnovato lavorio con Roma. Abbiamo segnalato che le prime bozze vanno nella direzione auspicata e che ci sono diversi punti su cui occorre lavorare”, ricorda Gentiloni parlando del piano per la ripresa dell’Italia. “Sono certo che riprenderemo a lavorare con le autorità italiane andato sempre avanti e che adesso ha bisogno di essere accelerato col nuovo governo”.
Qui Gentiloni spende nuove parole di stima per Mario Draghi. “E’ importante che il governo che si formerà vada nella direzione giusta, e sono certo che l’esperienza e le capacità del presidente del consiglio incaricato daranno il giusti contributo”.