Bruxelles – “Il voto di oggi al Parlamento ci porta a un passo dall’entrata in vigore del meccanismo per la Ripresa e la Resilienza”. Così il Commissario all’Economia Paolo Gentiloni benedice l’accordo trovato dal Parlamento europeo sul regolamento che disciplinerà l’erogazione dei contributi a fondo perduto e dei prestiti inclusi nel pacchetto da 672,5 miliardi di euro concepito nel corso del Consiglio europeo di aprile 2020.
L’Eurocamera ha dato il suo benestare con 582 voti a favore, che includono i voti degli eurodeputati leghisti, la cui posizione è cambiata dopo la scelta di appoggiare la formazione del governo di Mario Draghi. Tra i 69 astenuti anche i delegati di Fratelli d’Italia, che avevano giustificato il loro orientamento già durante la discussione in parlamento martedì mattina (9 febbraio) in virtù dei pericoli legati alla reintroduzione delle regole dell’austerità.
“Abbiamo realizzato ciò che sembrava impensabile un anno fa: la creazione di uno strumento condiviso, basato su un debito comune, per raggiungere un obiettivo comune” , ha continuato nel suo messaggio Gentiloni. “Ora dobbiamo intensificare i nostri sforzi e cogliere questa opportunità per cambiare le nostre economie per il bene di tutti gli europei”.
Stando a quanto dichiarato dal Commissario agli Affari Economici e Finanziari Vladis Dombrovskis durante il suo intervento in Parlamento il nuovo regolamento entrerà in vigore con la sua pubblicazione in gazzetta, prevista per il 18 febbraio.
“L’Unione europea non si ferma e il via libera oggi del Parlamento europeo al Recovery Resilience Facility (Rrf) è un’altra decisione storica per guidare la ripresa”, commenta il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, aggiungendo che “questa è l’Europa che corre nella direzione giusta, con soluzioni in forte discontinuità col passato e capace di sostenere i cittadini e la loro vita consentendo agli Stati di avere risorse per programmare il loro futuro”.
Sassoli ammonisce poi che “ora la parola passa agli Stati membri per far partire il Next Generation UE. Ci attendiamo che i parlamenti nazionali accelerino la ratifica dell’aumento delle risorse proprie dell’Unione, essenziale per emettere bond e finanziare la ripresa. Non c’è tempo da perdere e ogni ritardo sarebbe un danno enorme a cittadini e imprese”.