Bruxelles – Sono pronte a fare il primo passo e potrebbero battere l’Unione Europea sul tempo. Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia stanno già discutendo tra loro su una lista di possibili sanzioni contro la Russia per le violazioni dei diritti umani registrate nelle ultime settimane a seguito dell’arresto dell’oppositore Alexei Navalny.
L’annuncio, riportato durante una conferenza stampa dal portavoce del Presidente lituano Gitanas Nausėda, è arrivato alla luce dei risvolti dell’ultima visita diplomatica dell’Alto Rappresentante Josep Borrell a Mosca avvenuta nonostante i tentativi di dissuasione provenienti proprio dalle tre repubbliche baltiche e dalla Polonia. Il pacchetto di sanzioni preso in considerazione, secondo quanto dichiarato dal Ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis, comprenderebbe in primo luogo la “lista Navalny”. Includerebbe, cioè, la lista delle persone sospettate di “aver contribuito all’arresto e alla condanna di Navalny”, disponendo per loro il divieto di fare ingresso nel territorio nazionale dei quattro Paesi.
Il perimetro dell’iniziativa, per ora limitato ai quattro governi potrebbe, tuttavia, allargarsi anche al resto degli Stati membri in vista del Consiglio Affari Esteri previsto per il prossimo 22 febbraio. “La Lituania sta prendendo parte all’iniziativa insieme agli altri Stati baltici e alla Polonia, ma speriamo che presto questa lista venga presto presentata alle autorità europee e che venga presa in considerazione dai vertici”, ha spiegato Landsbergis. “Un accordo comune su una serie di sanzioni severe sarebbe la giusta risposta. Per Borrell è stata una dura lezione, ma ora dobbiamo farne tesoro e dobbiamo capire cosa possiamo fare per evitare che queste infelici situazioni si ripetano”.
L’approccio è confermato dalla nuova prima ministra estone Kaja Kallas. “Stiamo lavorando a una serie di nuove sanzioni contro la Russia”. E sull’esito dell’ultima trasferta dell’Alto Rappresentante europeo non ha dubbi: “Sono d’accordo con chi crede che le tempistiche, l’ordine del giorno e i messaggi della visita siano stati malamente ponderati. L’obiettivo della Russia era certamente quello di umiliare Borrell e minare all’unità dell’Unione Europea”.
Lapidario il giudizio sull’espulsione dei tre diplomatici europei da parte di Mosca, comunicata proprio durante la conferenza stampa successiva all’incontro tra Borrell e il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. “Quell’annuncio, fatto in un contesto di persecuzioni contro gli oppositori politici e di arresti di manifestanti pacifici, è la giusta lezione per tutti coloro che si illudevano del fatto che un dialogo sincero e una relazione reciprocamente vantaggiosa con la Russia sono possibili”, ha affermato Kallas.