Bruxelles – Aiuti di stato, aiuto! In Europa ci si inizia a rendere conto che l‘allentamento delle regole comunitarie per il sostegno pubblico alle imprese, necessario per rispondere agli effetti della pandemia di COVID19, pone un problema pratico per il post-emergenza. Se congelare le norme di concorrenza e di funzionamento del mercato unico è stato facile, non altrettanto sarà il loro ripristino, confidano a Bruxelles.
I ministri economici degli Stati membri hanno già iniziato a discutere del problema. La prossima settimana (15 febbraio) l’Eurogruppo potrà farlo in maniera collegiale e formale, non per trovare una solazione già da adesso, ma perché il problema si pone e dunque si rende necessario affrontarlo. Tutti d’accordo che dopo la pandemia si dovrà iniziare a ritirare il sostegno pubblico alle imprese. “Questo però avverrà in tempistiche differenti e differenziate, a seconda dei settori colpiti e le difficoltà dei settori a ripartire”, fanno sapere fonti comunitarie.
Le normali regole dunque non rientreranno in vigore per tutti in modo automatico. Proprio così. Ed è qui il problema. Occorrerà fare un vero e proprio censimento dei settori colpiti e delle imprese in difficoltà. Persone ben informate confidano che “questa crisi avrà strascichi per lungo tempo”. Vuol dire che non si tornerà al sistema pre-esistente in modo nè uniforme né immediato. “Tornare al vecchio regime di aiuti di stato non sarà semplice“, perché si riconosce che non tutti sono stati colpiti allo stesso modo e dunque si dovrà tenerne conto. All’atto pratico però “stabilire chi dovrà finirla con sostegno pubblico e chi no non sarà un esercizio semplice”. Il dossier è già aperto, e lo resterà per molto tempo ancora. A Bruxelles sono certi: di questo se ne parlerà ancora.