Roma – Dall’Abruzzo alla capitale, una vita politica spesa per la difesa del lavoro, prima da sindacalista e poi da ministro e parlamentare. Franco Marini è morto a 87 anni in seguito alle complicanze del COVID. Era stato dimesso dall’ospedale alla fine di gennaio ma da qualche giorno era stato nuovamente ricoverato in una clinica romana.
‘Popolare’ è forse l’aggettivo più calzante, nel senso più propriamente politico ma anche quello più ampio, nonostante quella ruvida gentilezza che lo ha sempre accompagnato nelle sue battaglie.
Segretario della Cisl negli anni ’80, quelli più difficili per il sindacato italiano, divenne ministro del Lavoro nel 1991, per poi assumere la guida del Partito popolare italiano rinato nel 1994 dalle ceneri della DC con la fine della Prima repubblica. Diede impulso alla formazione dell’Ulivo, anche se difese fino all’ultimo l’autonomia del partito cattolico, posizione in contrasto con Romano Prodi. Marini lasciò la segreteria del PPI nel 1999 quando fu eletto europarlamentare del PPE nell’assemblea di Strasburgo.
"Confronto e dialogo. Guardare al minimo comun denominatore piuttosto che al massimo comun divisore".
Grazie #FrancoMarini per quella grande lezione di saggezza, di apertura, di moderazione, di lucidità di visione che è stata la tua vita.
La terra ti sia lieve.— David Sassoli (@DavidSassoli) February 9, 2021
Con la seconda stagione dell’Ulivo fu eletto presidente del Senato, un ruolo che ricoprì con grande autorevolezza e in anni in cui la maggioranza del governo di centrosinistra era sempre sul filo dei voti.
La sua grande delusione fu la mancata elezione alla presidenza della Repubblica nel 2013 con un’iniziale convergenza anche del centrodestra. Gli mancarono però molti voti del Partito democratico, negati nella gran parte dalla corrente guidata da Matteo Renzi, con cui ebbe uno scontro molto duro.
In questi ultimi anni ha guidato il comitato per le celebrazioni di interesse nazionale, tra cui il centenario della “Grande guerra”, un ultimo impegno che da ex alpino volle assolvere con grande passione.