Bruxelles – La Conferenza sul Futuro dell’Europa rischia di non servire a niente, di essere solo una passerella nella mani del Consiglio UE. E’ la “profonda preoccupazione” di Brando Benifei, capogruppo PD a Strasburgo e Presidente del Gruppo Spinelli al Parlamento europeo “per i recenti sviluppi sulla Conferenza sul Futuro dell’Europa a seguito della recente posizione assunta dal Consiglio, oggetto di discussione tra le istituzioni UE in queste ore”.
In un documento del 29 gennaio, che si sta discutendo in queste ore tra Consiglio, Parlamento e Commissione, si prevedeva una rappresentanza paritetica delle tre istituzioni principali della UE per la creazione di una “piattaforma di confronto fra diverse voci per una riflessione ed un dibattito sulle sfide che l’Europa ha di fronte a sé e sul suo futuro a lungo termine”, limitandosi ad “acquisire le opinioni di cittadini, accademia, parti sociali”, dunque in apparenza smontando la costruzione assembleare anche per queste categorie che era prevista all’inizio. Inoltre il documento esclude qualsiasi modifica dei trattati in vigore.
In una dichiarazione l’europarlamentare sottolinea che “pur considerando di fondamentale importanza l’avvio al più presto della Conferenza, ritengo che il documento del Consiglio contenga gravi lacune in termini di governance, mandato, contenuti. Le modalità previste per la partecipazione diretta dei cittadini appaiono insufficienti e non si spiegano le ragioni per escludere dalla discussione possibili suggerimenti per eventuali modifiche dei Trattati. Inoltre – scrive Benifei -, il risultato della Conferenza dovrà tradursi in una relazione da discutere in maniera paritaria tra tutte le istituzioni UE e non solo dal Consiglio europeo”.
Al momento sembra ci sia incertezza sul termine di questo lavoro di confronto tra le istituzioni, il compromesso, chiamato “Dichiarazione congiunta”, potrebbe essere raggiunto nelle prossime ore o giorni, si spera entro giovedì, quando si riunirà la Conferenza dei presidenti del Parlamento.
La Conferenza sul Futuro dell’Europa, sottolinea l’esponente del PD, “deve riguardare i cittadini e la loro voce in Europa, ma un loro inadeguato coinvolgimento nel processo, senza offrire loro la possibilità di fornire input e valutarne i risultati in modo significativo, rischierebbe seriamente di compromettere l’intero obiettivo della Conferenza”.
Secondo Benifei “emergono anche importanti criticità relative alla leadership della Conferenza. A questo proposito, è imperativo che il Parlamento europeo, essendo l’unica istituzione espressione diretta della volontà dei cittadini, occupi un ruolo centrale e che tutti i gruppi politici siano adeguatamente rappresentati nell’organo che deciderà i dettagli fondamentali dell’organizzazione della Conferenza e come i cittadini saranno effettivamente coinvolti”.
Il Consiglio del Gruppo Spinelli si riunirà mercoledì 10 febbraio per discutere la sua posizione ufficiale sulla questione, e presenterà poi le proprie considerazioni sulla Dichiarazione congiunta e sulla Conferenza sul Futuro dell’Europa ai negoziatori delle istituzioni e alla stampa.