Roma – Perché Il teatro è adesso ? C’è un prima e un dopo il Covid 19, ma già prima della pandemia il teatro non godeva di buona salute. Anzi, per dirla tutta, era moribondo.
Con il Covid 19 il teatro è definitivamente morto?
L’arte non dovrebbe morire mai però, prima che le saracinesche sigillassero l’intero paese, a partire dalla fine di febbraio, i teatri sono stati progressivamente chiusi e rapidamente dimenticati. E con essi tutta la gente del mestiere. Anche l’illusione di una riapertura autunnale è svanita come un sogno. Un problema che sembra non preoccupare nessuno. Come se il teatro non avesse più alcuna funzione sociale.
Siamo veramente sicur* di poter fare a meno del teatro e, in definitiva, dell’arte?
Sull’onda della difficoltà del momento, abbiamo posto queste domande a chi del teatro ha fatto una ragione di vita. E abbiamo scoperto una situazione molto critica: attrici e attori, tecniche e tecnici, autrici e registe non hanno alcun riconoscimento giuridico e, di conseguenza, contributi non versati, prove non pagate, mancata tutela della maternità. Un vero e proprio sfruttamento della creazione e di chi la pratica. Una categoria di lavoratrici e lavoratori che ha avuto enormi difficoltà a farsi riconoscere i sussidi previsti per lo stop allo spettacolo dal vivo.
Tutto questo nel silenzio generale, rotto solo dagli incontri in rete tra la gente di teatro. Internet ha giocato un ruolo fondamentale perché è stato l’unico strumento per confrontarsi e far partire un movimento di rivendicazione della categoria.
L’idea di realizzare Il teatro è adesso è nata proprio in rete quando, ascoltando sul web le assemblee della gente di spettacolo, ci siamo res* conto di quanto fosse urgente la situazione.
Colpit* da questo dramma, che si consuma nel silenzio, abbiamo sentito l’esigenza di dare corpo e sostanza a queste voci. Ascoltando le testimonianze di chi questo mestiere lo fa.
Nella difficoltà del momento, tra zone rosse e distanziamento sociale, siamo riusciti – con i nostri mezzi – a realizzare le interviste e a portare a termine un pre-montato. Per concludere Il teatro è adesso , abbiamo bisogno del vostro aiuto.
Di cosa abbiamo bisogno?
Le interviste sono state quasi tutte realizzate e il film è in fase di pre-montaggio. Mancano ancora la registrazione di un paio di interviste e la post-produzione, ovvero: immagini di copertura, color correction, colonna sonora, missaggio audio e sound design, grafiche e titoli di testa e coda, traduzioni e sottotitoli, master DCP per sale, diritti d’autore.
In questa fase, il vostro sostegno è essenziale per riuscire a portare a termine il film e contribuire con la sua diffusione a rompere il silenzio che ancora avvolge la crisi del teatro e della cultura in Italia, ai tempi del Covid.
Il nostro sogno è che Il teatro è adesso divenga un manifesto di lotta. Per questo abbiamo pensato che il nome di chi sosterrà il progetto, con poco o molto non importa, andrà a formare una lunghissima lista che lentamente scorrerà alla fine del film.
Protagonist*
Marzia Ercolani, Tony Allotta, Ilaria Drago, Emilia Verginelli e Muradif Hrustic, Antonio Rezza e Flavia Mastrella, Luisa Merloni e Peppina, Valeria Bianchi Aurora Buzzetti e Giulia De Canio per Unterwasser, Graziano Graziani, Ascanio Celestini, Andrea Porcheddu, Francesca Della Monica, Dario Aggioli, Enrico Melozzi, Francesca Palombo e Martina Fadda, Manuela Kustermann, Pasquale Crispino, Elena Cantarone
Musiche
Francesca Palombo, Martina Fadda, Giorgio Carotenuto, Enrico Melozzi
Grazie a Fivizzano27 per la fattiva collaborazione e, per averci messo a disposizione spazi per le riprese, grazie a Spin Off, al Teatro Vascello, alla Soprintendenza dell’Abruzzo per l’Anfiteatro di Alba Fucens
Fanno parte del gruppo di lavoro
Marco Ronca, Direttore della fotografia e operatore di ripresa . Ha realizzato reportage, documentari, news e fiction. Ha lavorato con Michele Santoro alle trasmissioni: Moby Dick e Moby’s (Mediaset); : Circus, Sciuscià, Il raggio verde, Emergenza guerra, Attacco alle torri, Annozero, Servizio Pubblico, Italia e M (Rai). Realizza due film documentari per il cinema: La mafia è bianca e Robinù (“Selezione cinema nel giardino” al Festival internazionale d’arte cinematografica, Venezia)
Peppe Vitale, fonico di presa diretta per la Etabeta spa dal 1985 al 1995. Si specializza come fonico di reportage. Documenta le guerre degli anni ’80 e ’90 in Afghanistan, Ulster, Congo, Etiopia, Somalia, Iran, Bosnia, Croazia. Dal 1990 al 1995 è fonico e organizzatore per le trasmissioni di Michele Santoro. Nel 1995 fonda la Road Television di cui è amministratore e responsabile del settore audio.
Paolo Ricciardi, montatore, è nato a Roma nel 1980. Si è laureato al Dams di Roma Tre nel 2005 con una tesi in “Teorie e tecniche del linguaggio cinematografico” dal titolo “Jazz e Cinema”. La storia, l’incontro, il documento. Dopo alcuni anni come filmaker di piccoli cortometraggi, dal 2008 lavora come montatore di documentari e programmi destinati ai principali canali televisivi. Per oltre dieci anni, come membro dell’associazione LABnovecento partecipa alla realizzazione di vari progetti tra cui il Visioni Fuori Raccordo Film Festival, kermesse cinematografica dedicata al documentario italiano.
Teresa Ruggeri, attrice e trampoliera, autrice, laureata in storia dell’arte contemporanea e fotografa.
Dal 2013 è attrice in residenza presso l’Odin Teatret (NTL), come allieva di Julia Varley. Entra nel 2008 nel network di donne di teatro The Magdalena Project. Nel 2018 lavora con Ajariot Perfoming Art Collective. Tra gli spettacoli: Sogno o son desto? Compagnia Amorua, 2010; Trilogia di Tangeri, regia Caterina Poggesi,2009; Corale: indagine di fiori finti per corpi e voci, regia Diana Magri, 2012; Capitolo Zero, regia Laure Dupont, 2017; D.A.K.I.N.I. regia di Isadora Pei, 2018; Rovine del tempo, regia Julia Varley, 2015. Regista con Gianclaudio Pallotta del documentario “Le strade in Festa” (2006). Attualmente è parte del collettivo Fivizzano27 nella cui sede conduce un laboratorio.
Qui la pagina Facebook del progetto.