Bruxelles – Regole chiare per favorire gli investimenti del nuovo decennio digitale. “Presenteremo questa primavera il quadro giuridico per l’intelligenza artificiale nell’Unione“, ha annunciato la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, intervenuta all’evento Masters of Digital (organizzato dall’associazione Digital Europe). “L’intelligenza artificiale ha infinite possibilità di sviluppo, dalla sanità all’ambiente. Ma ne riconosciamo anche alcuni rischi di applicazione, come il riconoscimento facciale in luoghi pubblici”, ha spiegato la presidente von der Leyen. Per non frenare lo sviluppo tecnologico e assicurare allo stesso tempo alti standard di sicurezza, “stabiliremo alcuni requisiti minimi per le applicazioni ad alto rischio, per assicurarci che vengano utilizzati dati di alta qualità“.
Così come chiesto dal Parlamento Europeo, la Commissione ha promesso regole precise e un approccio umano-centrico, “per togliere insicurezze tra i cittadini, le aziende e gli investitori”. Secondo von der Leyen, “l’industria 4.0 chiede politiche comuni trans-frontaliere e investimenti sull’innovazione, i cloud e le infrastrutture digitali“. Se i finanziamenti pubblici sono in arrivo (“il Next Generation EU è il più grande investimento sul digitale che l’Europa abbiamo mai conosciuto”), è questo il momento di definire il quadro normativo. Non solo sull’IA, ma anche su mercati e servizi digitali (“a questo scopo abbiamo presentato il Digital Services Act e il Digital Markets Act“) e sulla governance dei dati: “Siamo seduti su una miniera d’oro, ma ogni cittadino deve sapere cosa è lecito fare e cosa no con i propri dati”, ha concluso la presidente della Commissione.
A sottolineare la necessità di stabilire le regole da seguire per la digitalizzazione, è intervenuta all’evento anche la commissaria europea per la Salute, Stella Kyriakides: “Dobbiamo rendere l’industria sanitaria più competitiva, nel decennio digitale la priorità è lo scambio di dati sicuro”. Rendere il “progresso scientifico più marcato sul suolo comunitario” non può però andare a scapito della sicurezza e della fiducia dei cittadini: “Entro la fine dell’anno ci sarà una proposta legislativa per il trattamento dei dati digitali nello spazio UE“, ha anticipato la commissaria. “Presto la Commissione lancerà una consultazione pubblica sullo scambio dei dati trans-frontaliero”.
E infine Mariya Gabriel, commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù, ha posto l’accento sull’importanza delle start-up per il futuro tecnologico europeo: “Con lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi, sono la chiave della transizione digitale”. Non tutto però è positivo: “Nelle prime fasi affrontano troppi ostacoli, la concentrazione delle imprese innovative riguarda solo pochi Stati membri e soprattutto il 90 per cento dei fondatori sono uomini. C’è un problema di competitività e di genere”. La Commissione promette impegno per questo 2021: “Vogliamo che l’European Innovation Council crei un ecosistema positivo per le start-up digitali, punti di più sul contributo delle donne imprenditrici e aiuti a far crescere le nuove aziende attraverso la ricerca di investitori pubblici e privati”.