Bruxelles – La Corte dei conti Europea sta conducendo un audit per valutare l’azione della Commissione UE nel raggiungere l’obiettivo di ridurre il divario digitale nei Paesi membri attraverso il programma Horizon 2020. La riduzione del gap di capacità tra attori pubblici e privati nell’adozione e lo sviluppo di tecnologie all’avanguardia era una delle missioni “di ampliamento” del programma, grazie a una dotazione di un miliardo di euro (su 76,4 complessivi) tra il 2014 e il 2020.
I revisori esamineranno i risultati delle misure volte a sbloccare il potenziale dei Paesi a bassa innovazione, attraverso una più ampia partecipazione ai programmi di finanziamento di ricerca e innovazione (R&I). In particolare, saranno valutate le sinergie con i fondi strutturali e di investimento europei (fondi SIE) e le modifiche proposte per il nuovo quadro finanziario pluriennale (2021-2027).
“Il divario tra leader dell’innovazione e Paesi con prestazioni insufficienti impedisce all’Unione Europea di sfruttare appieno il suo potenziale e minaccia la sua crescita economica, prosperità e stabilità sociale”, ha spiegato Ivana Maletić, membro della Corte dei Conti Europea responsabile dell’audit. “Questa verifica mira a valutare se le azioni della Commissione, nell’ambito di Horizon 2020 e nella promozione delle sinergie con i fondi SIE, abbiano contribuito a ridurre il divario di ricerca e innovazione nell’Unione”.