Bruxelles – Aggiornare le norme sugli aiuti di stato in materia di energia e ambiente e gli aiuti regionali per le aree d’Europa più indietro in termini di transizione. Nelle settimane a venire la Commissione spiegherà come intende aggiornare il quadro attuale dei finanziamenti pubblici per una “politica di concorrenza più verde”, annuncia la vicepresidente esecutiva Margrethe Vestager nel suo intervento di apertura alla ‘Conferenza sulla politica di concorrenza che contribuisce al Green Deal europeo’ che si è tenuta oggi (4 febbraio).
La commissaria responsabile per Concorrenza e Digitale riconosce che la politica di concorrenza non è lo strumento principale per attuare gli obiettivi ambientali e climatici del Green Deal, ma non per questo “non possiamo fare la nostra parte”, incoraggiando con le norme sugli aiuti di stato gli investimenti degli Stati nelle energie rinnovabili o sostenendoli nello sviluppo di progetti comuni, come nel caso del PIC sulla catena del valore di batterie elettriche approvato settimana scorsa a cui parteciperanno anche 12 imprese italiane. “All’inizio del nostro mandato abbiamo avviato una revisione delle regole europee di concorrenza per assicurarci che siano adatte allo scopo” della strategia politica ed economica lanciata dall’Esecutivo un anno fa. Ha poi annunciato che entro la fine dell’anno, la Commissione si consulterà con gli Stati membri per un quadro aggiornato.
“Dobbiamo rendere più facile investire nella transizione verde e quindi servono regole di concorrenza chiare e adeguate alle nuove realtà”, ha aggiunto il vicepresidente per il Green Deal, Frans Timmermans. Dice stop agli investimenti di denaro pubblico in industrie che inquinano, “che fanno danni significativi”. Gli investimenti che servono per la transizione del Green Deal – che ha come obiettivo primario la neutralità climatica entro il 2050 – sono massicci e nell’ordine dei trilioni. Dunque il settore pubblico non può farlo da solo, senza il sostegno di investimenti privati. Tuttavia, come sottolineato in precedenza anche da Vestager, gli Stati possono mobilitare fondi pubblici per metterli nella giusta direzione “e si spera che questo possa creare anche un effetto catalizzatore per gli investitori privati”, aggiunge Timmermans, secondo il quale “c’è molto interesse nel settore privato per questi investimenti”.