Roma – Un colloquio durato oltre un’ora con il presidente Sergio Mattarella e al termine Mario Draghi compare davanti ai microfoni e viene tradito da un istante di emozione. Accetta con riserva ma si mostra “fiducioso che dal confronto con i partiti emerga unità e la capacità di dare una risposta responsabile e positiva all’appello del presidente della Repubblica”.
“È un momento difficile” – ha proseguito nella breve dichiarazione dopo aver ricevuto l’incarico, ricordando “la drammatica crisi sanitaria con i suoi gravi effetti sulla vita delle persone, sull’economia, sulla società”. Sfide difficili dice ancora Draghi, “abbiamo a disposizione risorse straordinarie dall’Europa, abbiamo la possibilità di fare molto per il nostro Paese”.
Dopo i colloqui con i presidenti delle Camere, da domani il presidente del Consiglio incaricato comincerà le consultazioni dei partiti, un passaggio che non sarà sicuramente rituale, confermato anche dall’accettazione con riserva. In queste ore quasi tutte le forze politiche sono riunite per fare le prossime scelte tutt’altro che scontate. Il disagio maggiore si sta già manifestando nei gruppi di Camera e Senato del Movimento 5 Stelle che potrebbero subire una spaccatura consistente.
In difficoltà anche il centrodestra che vede da una parte Fratelli d’Italia che punta ancora al voto anticipato e dall’altra Forza Italia che invece è pronta a sostenere il premier incaricato. Nel mezzo la Lega che “non ha pregiudizi” dice Salvini ma “vogliamo parlare di taglio di tasse e apertura dei cantieri con la prospettiva del voto”.
PD e Italia Viva all’indomani del braccio di ferro su Conte si predispongono per il sostegno a Draghi. Ma nella coalizione uscente non si prospetta comunque un “liberi tutti” e Nicola Zingaretti spiega che insieme alla “fase nuova che si apre” rimane la necessità di dare forza e potenzialità all’alleanza” chiamando così a raccordo Liberi e Uguali e M5S.