Bruxelles – Per la strategia europea del decennio digitale è questo il momento della verità. “I mesi di febbraio e marzo saranno decisivi per definire le nostre priorità nell’ambito della sicurezza, della difesa e del Mercato interno”. Con queste parole il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, ha anticipato all’evento Masters of Digital (organizzato dall’associazione Digital Europe) i prossimi temi caldi sul tavolo europeo. “Dovremo sviluppare una politica coerente a livello di cybersecurity e di gestione dei dati“, ha spiegato Michel, sottolineando che “per raggiungere questi obiettivi comunitari abbiamo bisogno che vengano presentati dei Recovery Plan nazionali all’altezza dell’Agenda digitale europea“.
Dal momento in cui “questa Agenda influenza tutti gli aspetti della politica europea, dall’industria alla sanità, fino alla mobilità”, il presidente del Consiglio UE ha avvertito che “è cruciale per sviluppare l’autonomia strategica dell’Unione“. Questo significa “più resilienza e meno dipendenza”, ma non per portare avanti una linea protezionistica: “Al contrario, nella nostra economia di mercato aperto dobbiamo essere in grado di fare scelte, prendere decisioni e difendere i nostri valori a livello globale“, ha specificato Michel.
Proprio sulla questione internazionale, il presidente del Consiglio UE ha confermato che “su entrambe le sponde dell’Atlantico siamo sempre più d’accordo sul fatto che le piattaforme online e le Big Tech hanno il potenziale per minacciare i nostri valori democratici comuni“. Per questo motivo è necessaria una “stretta collaborazione con la nuova amministrazione di Joe Biden, che ha offerto una nuova opportunità per l’Europa”. L’obiettivo è quello di “creare un’agenda tecnologica insieme agli Stati Uniti, basata su regole eque e rispetto dei valori del nostro mercato”. Ma se dovesse rendersi necessario, “l’Unione sarà pronta ad andare avanti anche da sola, perché in ogni caso vogliamo che le nostre aziende prosperino all’interno e all’esterno dell’UE”, ha chiarito.
Le condizioni non negoziabili sono “valori democratici, prosperità e unità“, come ha dimostrato l’approccio alla gestione dei dati dei cittadini europei: “GDPR, Data Governance Act, Digital Services Act e Digital Markets Act sono tutte iniziative che mostrano la nostra volontà di guidare uno sviluppo sostenibile e gestire il tavolo con i partner internazionali”. Un impegno che si riversa nello sviluppo tecnologico: per quanto riguarda le infrastrutture tecnologiche, “dobbiamo puntare sul 5G e guardare ancora oltre, verso il 6G”, mentre a livello manifatturiero “sarà incentivata la catena dei microprocessori, dalla fase di design fino alla produzione“.
Il presidente Michel ha promesso che l’Unione Europea diventerà “la casa della digitalizzazione”. Dal momento in cui esiste “un enorme potenziale nell’Internet delle cose, nell’intelligenza artificiale e nella gestione dei dati“, le istituzioni UE cercheranno di agevolare “il dispiegamento di tutta la creatività e imprenditorialità europea”. Questa “enorme frontiera” richiede però grande attenzione: “Non dobbiamo abusare dei dati – la nostra nuova risorsa del ventunesimo secolo – come abbiamo fatto con le nostre risorse naturali”, ha ribadito anche su Twitter al termine dell’evento. “Le nostre risorse digitali devono essere utilizzate con saggezza per proteggere l’ambiente dei nostri valori fondamentali: la democrazia e le libertà individuali”.
We must not abuse data – our new 21st century resource – like we have abused our natural resources.
Our digital resources must be used wisely to protect the “environment” of our fundamental values – democracy & individual freedoms.
Speaking at @DIGITALEUROPE's summit #MoD2021 pic.twitter.com/eIvJzSGOeZ
— Charles Michel (@eucopresident) February 3, 2021