Bruxelles – Attenti, ma senza dimenticare di mantenere un approccio flessibile. Ursula von der Leyen detta linea per la gestione dei prestiti in sofferenza delle banche in tempi di pandemia. La presidente della Commissione europea riconosce che sulla scia della crisi prodotta dal Coronavirus, gli istituti di credito, al fine di non strozzare ulteriormente l’economia, devono evitare di inasprire azioni nei confronti dei creditori inadempienti.
“il trattamento contabile dei ritardi nel rimborso dei prestiti non dovrebbe automaticamente portare a un trattamento contabile più severo dei rispettivi prestiti, se sono interessati da misure di sostegno pubblico come le moratorie”, scrive von der Leyen nella lettera di risposta all’interrogazione del presidente della commissione Affari costituzionali del parlamento europeo, Antonio Tajani (FI/PPE). Dunque evitare di far scattare in maniera automatica e letterale delle regole, ma utilizzare un parametro di giudizio sulla base della flessibilità.
Von der Leyen è consapevole della posta in gioco, dell’eventualità cioè che “nei prossimi anni l’impatto della crisi del Covid-19 potrebbe generare una quantità considerevole di nuovi prestiti in sofferenza“, ma ha una possibile soluzione al problema. Al fine di affrontare un rinnovato accumulo di crediti deteriorati nei bilanci delle banche, scrive la presidente dell’esecutivo comunitario, “abbiamo bisogno di una strategia efficace che dovrebbe favorire l’ulteriore sviluppo dei mercati secondari per le attività in difficoltà e considerare la riforma di alcuni aspetti dei quadri di insolvenza e recupero del debito”.
“La lettera della Presidente von der Leyen va nella giusta direzione”, commenta Tajani, soddisfatto dalla risposta che arriva dalla Commissione, in particolare “per aver ribadito l’importanza di continuare a garantire flessibilità sui crediti deteriorati al fine di permettere alle banche italiane ed europee di concedere prestiti a famiglie ed imprese“.