Bruxelles – Un nuovo colore, più preoccupante degli altri, si stenderà in alcune zone dell’Unione europea per definire le aree a maggior circolazione del virus COVID: il “rosso scuro”.
Il Consiglio ha adottato oggi una raccomandazione che modifica quella in vigore per un “approccio coordinato alle restrizioni alla libera circolazione in risposta alla pandemia COVID-19″.
In base alla raccomandazione aggiornata, il nuovo colore viene aggiunto alle categorie esistenti di verde, arancione, rosso e grigio nella mappa settimanale pubblicata dall’Agenzia europea per la salute (ECDC). Questo colore si applicherà alle aree in cui il virus circola a livelli molto elevati, anche a causa di varianti più infettive di preoccupazione. Queste sono definite come aree in cui il tasso di notifica del caso COVID-19 cumulativo di 14 giorni è 500 (o più) per 100.000 persone.
Gli Stati membri, spiega una nota del Consiglio, “dovranno scoraggiare tutti i viaggi non essenziali verso le aree rosso e rosso scuro, cercando allo stesso tempo di evitare interruzioni dei viaggi essenziali”.
Gli Stati membri dovranno richiedere alle persone che viaggiano da un’area classificata come rosso scuro di:
– sottoporsi a un test per l’infezione da COVID-19 prima dell’arrivo
– sottoporsi a quarantena / autoisolamento.
Misure simili potrebbero applicarsi alle aree con un’elevata prevalenza di varianti preoccupanti.
Dato l’aumento della capacità di test COVID-19, la raccomandazione è stata modificata anche per dare agli Stati membri la possibilità di richiedere ai viaggiatori provenienti dalle zone arancioni, rosse e grigie di fare un test prima della partenza.
In linea di principio, i lavoratori dei trasporti e i fornitori di servizi di trasporto non dovrebbero essere tenuti a sottoporsi a un test. Quando uno Stato membro richiede loro di sottoporsi a un test, dovrebbero essere utilizzati test antigeni rapidi.
Le persone che vivono in regioni di confine e attraversano il confine quotidianamente o frequentemente, ad esempio per motivi di lavoro, studio o famiglia, non dovrebbero essere tenute a sottoporsi a test o quarantena / autoisolamento. Se viene introdotto un requisito di test, la frequenza dei test su tali persone dovrebbe essere proporzionata.
Queste misure aggiornate “sono una risposta coordinata all’aumento delle infezioni e ai rischi posti dalle nuove varianti più trasmissibili del virus all’interno e all’esterno dell’UE“. Seguono la raccomandazione del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) di evitare viaggi non essenziali, al fine di rallentare l’importazione e la diffusione delle nuove varianti preoccupanti.
Agendo in modo coordinato, gli Stati membri “mirano a prevenire il ripristino dei controlli alle frontiere interne e ad assicurare che la libera circolazione di beni e servizi non venga interrotta”.