Bruxelles – L’applicazione di messaggistica istantanea Whatsapp sarebbe sotto i riflettori dei Garanti della privacy europei per aver aver violato la legge europea sulla protezione dei dati personali. Il caso sarebbe stato sollevato dalla la Data Protection Commissioner (DPT), l’Autorità per la privacy irlandese, che ha proposto alle sue omologhe di indagare sulla mancanza di trasparenza da parte di Whatsapp nell’informare adeguatamente gli utenti sulle modalità di condivisione dei loro dati con il social network Facebook. Entrambi i servizi sono gestiti dalle due omonime società che appartengono alla stessa holding, la Facebook Inc fondata da Mark Zuckerberg.
Alla base della richiesta, secondo quanto risulta dalle indiscrezioni raccolte da Politico, che ha interrogato alcune persone vicine alla procedura, ci sarebbe una maxi multa compresa tra i 30 e i 50 milioni di euro, una delle più elevate da quando nel 2018 è entrata in vigore il GDPR, il regolamento generale sulla protezione dei dati che si occupa a livello europeo di stabilire una normativa comune sulla libera circolazione e sul trattamento dei dati personali. Insieme alla sanzione, a Whatsapp potrebbe essere inoltre richiesta una modifica della sua politica di trattamento delle informazioni raccolte dagli utenti. Sebbene una vera e propria decisione sia attesa entro la fine dell’anno, l’agenzia di stampa Ansa prevede che l’EDPB, l’organismo che si occupa della cooperazione a livello europeo tra le autorità per la privacy nazionali, potrebbe discutere con i delegati degli Stati membri già nella prima settimana di febbraio.
La società di Mountain View torna a far parlare di sé a poche settimane di distanza dal sollecito inviato dal Garante italiano all’EDPB sulla scarsa chiarezza e intelligibilità del messaggio con cui Whatsapp ha segnalava suoi utenti tra dicembre e gennaio le imminenti modifiche nella politica di trattamento dei dati. L’informativa aveva provocato un vero e proprio esodo verso app di messaggistica considerate più sicure come Signal e Telegram, sebbene le nuove variazioni non sarebbero state applicate nei confronti degli utenti europei per presenza delle regole del GDPR. Il 15 gennaio Whatsapp ha poi comunicato di aver rinviato l’entrata in vigore delle nuove regole in virtù della confusione che si era venuta a creare sulla vicenda.
Proprio il DPT, l’Autorità irlandese, era intervenuta a dicembre irrogando una sanzione amministrativa di 450 mila euro a Twitter per aver violato gli obblighi imposti da GDPR. In particolare, nel 2019 la società non aveva notificato in tempo utile agli utenti un incidente di data breach causato da un bug che aveva reso pubblici i dati personali di 88 mila utenti.