Bruxelles – Una scelta dettata dai tempi. L’Unione Europea estende del 60 per cento il bilancio riservato agli aiuti per le emergenze umanitarie ne mondo. A fronte dei 900 milioni stanziati per il 2020, le risorse da impiegare per l’anno in corso ammontano a 1,4 miliardi di euro. L’intervento si è reso necessario dinanzi alla crisi umanitaria che la pandemia di Covid-19 ha fatto esplodere, soprattutto nei contesti già gravemente segnati da profonde difficoltà.
Il Dipartimento per le operazioni di protezione civile e per gli aiuti umanitari ha comunicato che più di un terzo dei fondi (505 milioni di euro) sarà destinato alle iniziative in Africa, in particolare alla crisi della desertificazione del lago Ciad, che sta esponendo le popolazioni di quattro diversi Paesi (Ciad, Niger, Cameroon e Nigeria) a una delle più grandi crisi umanitarie nel mondo. Altri progetti finanziati riguarderanno i casi di malnutrizione nella regione del Sahel (Burkina Faso, Mali, Mauritania, and Niger) e le persone sfollate a causa dei conflitti in Sud Sudan, nella Repubblica Centroafricana e nel Corno d’Africa.
Un pacchetto di 385 milioni di euro sarà impiegato in Medio Oriente per assistere coloro che sono stati colpiti dalla crisi in Siria e dalla guerra in Yemen. Altri 180 milioni di euro saranno mobilitati per le crisi umanitarie in Colombia e Venezuela e per aiutare le popolazioni che scontano gli effetti del conflitto in Afghanistan e il milione di rifugiati di etnia Rohingya che sono vittime delle discriminazioni in Myanmar. Infine un fondo da 28 milioni di euro è destinato alle crisi esistenti nei Balcani, in Ucraina e nel Caucaso.
I restanti 302 milioni di euro saranno infine riservati per disastri umanitari imprevisti e per le crisi che registreranno una riacutizzazione.
“I bisogni umanitari stanno crescendo in tutto il mondo e abbiamo bisogno di un bilancio adeguato per intervenire. Questo bilancio più nutrito permetterà all’Unione Europea di continuare a giocare un ruolo fondamentale nel rispondere alle crisi esistenti e a quelle emergenti” ha dichiarato il commissario per la gestione delle crisi Janez Lenarčič. “Nel 2021 la differenza tra le risorse destinate dai donatori e la richiesta di aiuti umanitari è aumentata enormemente. Per non permettere che nessuno sia lasciato indietro abbiamo bisogno di un numero maggiore di attori internazionali che riempia questo vuoto. Solo una risposta globale risolverà problemi globali, soprattutto in tempi di pandemia”.