Bruxelles – Segni di ripresa del sentimento economico a dicembre grazie alla speranza dell’arrivo di nuovi vaccini in Europa, ma tra agosto e ottobre l’Ue registra un aumento accelerato della mortalità in eccesso a causa della recrudescenza della pandemia in tutti gli Stati membri. È la fotografia dell’European Statistical Recovery dashboard del mese di gennaio, la piattaforma creata dall’Eurostat in collaborazione con gli uffici statistici degli Stati membri che raccoglie indicatori su base mensile e trimestrale che sono rilevanti per seguire la ripresa europea dal Covid-19 sia nel mondo produttivo che nella società.
Secondo i dati, l’indicatore del sentimento economico (ESI) per l’UE è migliorato di 2,8 punti su base mensile a 89,5 a dicembre, compensando il calo registrato a novembre. Secondo Eurostat le cause sarebbero da ricondurre principalmente a uno slancio di speranza grazie al lancio della campagna di vaccinazione avviata nel continente a fine anno (27,28 e 29 dicembre). L’Indice, tuttavia, è rimasto di 13,5 punti al di sotto del livello pre-pandemia di febbraio 2020. La Dashboard include una ventina di indicatori tra cui Pil, produzione industriale, sentimento economico, inflazione, deficit e debito pubblico, commercio, importazioni ed esportazioni, tasso di occupazione e di disoccupazione.
Tornando indietro al terzo trimestre del 2020 (luglio-settembre), in generale l’economia dell’UE è rimbalzata con un rialzo del Prodotto interno lordo (PIL) di un record dell’11,5 per cento nel terzo trimestre del 2020 dopo un forte calo dell’11,4 per cento nel secondo trimestre dello stesso anno, proprio a causa della pandemia e del blocco della produzione.
Secondo il quadro di Eurostat, l’Italia è tra i Paesi che nel terzo trimestre ha osservato l’aumento maggiore del Pil (15,9 per cento), sotto solo alla Francia (18,7 per cento) e alla Spagna (16,4 per cento). Su base annuale invece, il PIL dell’UE è diminuito del 4,2 per cento nel terzo trimestre del 2020. Anche il mercato del lavoro ha mostrato alcuni segnali di miglioramento, grazie a un trimestre caratterizzato dall’allentamento delle misure di contenimento negli Stati membri, poi in parte ripristinate nell’ultima parte dell’anno. Il tasso di disoccupazione nell’UE è leggermente diminuito negli ultimi mesi dopo il picco osservato a luglio: era del 7,5 per cento a novembre, in leggero calo dal 7,6 per cento registrato a ottobre. Tra gli Stati membri, a novembre 2020, il tasso di disoccupazione è molto variabile: l’Italia è sopra la media europea (8,9 per cento), ma fanno peggio Lituania (10,4 per cento) e Spagna (16,4 per cento).
L’impatto sul turismo
Il trasporto aereo e il settore turistico, in particolare, hanno continuato a essere tra i più colpiti dalla pandemia in corso. A dicembre, su base annua, il numero totale di voli è diminuito del 66,9 per cento, dopo aver già registrato un calo del 68,3 per cento a novembre. L’Italia è anche oltre la media europea con il 74 per cento dei voli in meno.
Il Covid si abbatte su tutto il comparto turistico. In calo anche il numero totale di notti trascorse presso strutture ricettive turistiche, che è diminuito drasticamente del 48,3 per cento nell’ottobre 2020 dopo un calo del 41,1 per cento già a settembre 2020. L‘Italia è sopra la media europea con una riduzione del 58 per cento ma non è tra le ultime posizioni: complessivamente negli Stati membri, nell’ottobre 2020, le maggiori diminuzioni del numero di notti trascorse presso strutture ricettive turistiche si sono registrate in Croazia (-79,9 per cento), Spagna (-79,7 per cento ) e Malta (-75,5 per cento).
Morti in eccesso in aumento
La dashboard analizza anche l’indicatore delle morti in eccesso nell’UE, ovvero l’aumento del numero totale di morti che si registrano a prescindere dalla loro causa. Si è assistito tra agosto e ottobre a un aumento accelerato delle morti in eccesso a causa del notevole aggravamento della della pandemia in tutti gli Stati membri, in quella che abbiamo chiamato la seconda ondata. Le statistiche sulla mortalità in eccesso, spiegano da Eurostat, includono tutti i decessi ma possono aiutare a valutare gli effetti diretti e indiretti della pandemia.
In questi tre mesi presi in considerazione, il picco del tasso di mortalità in eccesso si registra a ottobre (+17,1 per cento), dall’8 per cento di settembre e 7,6 per cento di agosto. Non è comunque simile al picco del 24,9 per cento registrato ad aprile, appena dopo lo scoppio inaspettato della pandemia. Tuttavia, mentre l’eccesso di mortalità è stato osservato a livello dell’UE durante quasi tutto l’anno, il volume delle morti è cambiato molto tra gli Stati membri e i picchi sono stati raggiunti in mesi diversi e con un’intensità diversa. L’Italia, uno dei Paesi che più ha risentito della pandemia, è stata sopra la media europea per tutti i mesi di marzo, aprile e maggio, per poi stabilizzarsi al di sotto. A ottobre, ultimo dato disponibile, registrava un tasso di mortalità in eccesso del 13,1 per cento. A novembre 2020, il tasso è aumentato in tutti i 25 Stati membri per i quali sono disponibili dati (non l’Italia) e Bulgaria, Polonia e Slovenia hanno registrato tassi di mortalità in eccesso superiori al 90%.