Bruxelles – Una tendenza sulla quale la pandemia non sembra incidere particolarmente, almeno a livello europeo. Secondo gli ultimi dati Eurostat, nel terzo trimestre del 2020 i prezzi delle case nell’Eurozona a 19 Stati sono cresciuti in media del 4,9 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019, in fotocopia con il precedente trimestre.
L’andamento segue quello dell’UE a 27 Stati, dove tuttavia la risalita dei prezzi, che dura ormai dal 2015, procede a un passo più spedito e regolare: grazie soprattutto alla spinta dei Paesi dell’Est Europa che non hanno ancora adottato l’euro il tasso di crescita dei prezzi degli immobili ha fatto segnare nel terzo trimestre del 2020 un aumento del 5,2 per cento rispetto allo stesso trimestre del 2019. Il dato ripete la percentuale mostrata nel trimestre precedente e non si discosta di molto dal 5,7 percento osservato nel primo trimestre del 2020.
Tra i Paesi dell’euro, però, la tendenza generale nasconde velocità differenti, fenomeno indicativo di quanto le vicende economiche e sociali dei singoli Stati membri influiscano particolarmente nel determinare la fluttuazioni nel mercato immobiliare. In Germania, Austria, Lussemburgo, Olanda e Slovacchia i tassi di crescita dei prezzi delle case da luglio a settembre 2020 hanno toccato percentuali comprese tra il 7,8 per cento della Germania e il 13,6 per cento del Lussemburgo rispetto ai valori relativi a un anno prima. Il fatto che la variazione rispetto all’anno precedente sia cresciuta sempre più negli ultimi trimestri indica che la pandemia di Covid-19 non ha scalfito l’espansione immobiliare in questi Paesi.
I segnali di un mercato immobiliare fermo in alcuni Paesi però sono chiari: In Irlanda i prezzi decrescono di quasi l’un per cento rispetto all’anno prima, mentre la contrazione perdura ormai da mesi a Cipro (-1,4 per cento rispetto a un anno prima nel terzo trimestre 2020). In altri la crescita è minima. In Italia, ad esempio, i prezzi aumentano di un esiguo un per cento rispetto all’anno precedente, ma la stasi era già presente prima dell’avvento della pandemia.
Nel complesso il Bel Paese è secondo solo alla Grecia per contrazione dei prezzi in tutta l’UE negli ultimi anni: dal 2010 al 2020 i prezzi delle case in Italia si sono mediamente ridotti del 18 per cento. Si tratta di un quadro totalmente opposto al raddoppio dei prezzi vissuto in Estonia (che sono stati travolti dall’avvento della pandemia) e alla forte crescita che ha investito molti Paesi dell’Europa Centrale e Orientale.