Roma – In aula per verificare i numeri della maggioranza. Questa la richiesta fatta da Giuseppe Conte al presidente della Repubblica Sergio Mattarella che lo ha ricevuto nel pomeriggio di giovedì al Quirinale per valutare le possibilità di uscita dalla crisi. Nel comunicare ufficialmente al capo dello Stato le dimissioni dei ministri di Italia Viva, il premier ha assunto l’interim del ministero dell’Agricoltura che era guidato da Teresa Bellanova e le deleghe della ministra senza portafoglio Elena Bonetti.
Nel comunicato del Quirinale si legge che “Conte ha illustrato al Presidente della Repubblica la situazione politica determinatasi a seguito di tali dimissioni ed ha rappresentato la volontà di promuovere in Parlamento l’indispensabile chiarimento politico mediante comunicazioni da rendere dinanzi alle Camere”. Nessun commento e nulla filtra dal Colle: Mattarella “ha preso atto di tali intendimenti” e attende gli sviluppi.
La decisione del capo dell’esecutivo porta a “parlamentarizzare” una crisi che era avvenuta finora fuori dalle aule e dunque dovrebbe sfociare in una verifica di Camera e Senato. Anche perché ufficialmente Italia Viva non ha tolto la fiducia ma solamente fatto dimettere i suoi ministri. Questo passaggio, alla Camera dei Deputati e al Senato avverrà nelle giornate di lunedì e martedì come stabilito dalle due conferenze dei capigruppo riunite in contemporanea a Montecitorio e Palazzo Madama.
Tre giorni di tempo per due soluzioni: ricomporre con Renzi o trovare i numeri (soprattutto al Senato) per sostituire i suoi parlamentari. Una possibilità su cui si rincorrono come sempre tante voci, sia per smentirle, sia per confermarle, anche perché le trattative in questi casi non sono mai in forma ufficiale. Dunque, se “i responsabili” disponibili a dare una maggioranza alla compagine di governo dovessero uscire allo scoperto, si manifesteranno solo al momento del voto o poco prima. Ed è questo il motivo dietro alle perplessità del Quirinale nel dare il suo assenso a una maggioranza non definita nell’assetto ufficiale dei partiti rappresentati in Parlamento.
Da registrare negli scambi politici di giornata, le dure critiche di Pd e Movimento 5 Stelle a Italia Viva che ha provocato una crisi “inspiegabile”. Da Renzi “un gesto irresponsabile, con lui strade divise”, dice Luigi Di Maio e anche il ministro Roberto Gualtieri, solitamente misurato, arrivano parole molto dure: “Italia Viva è una forza totalmente inaffidabile. Dobbiamo dare una prospettiva a questo paese prendendo atto di quanto accaduto”, dice il titolare dell’Economia che nel prossimo appuntamento dell’Eurogruppo riferirà sulla situazione dell’esecutivo italiano.
La preoccupazione a Bruxelles su ciò che accade in Italia è alta, specialmente ora che il percorso del Recovery fund è definito con l’approvazione del regolamento di attuazione. Sullo sconcerto registrato tra i partner internazionali ed europei Gualtieri riferisce parole chiare: “Ci dicono, ma come, l’Italia si è battuta per ottenere dall’Europa il più grande piano europeo, ora deve tradurlo in pratica e voi in questo momento vi mettete a fare una crisi di governo?”. Il ministro infine sottolinea che “solo oggi i cittadini italiani, per effetto dell’aumento dello Spread, hanno perso 7,6 milioni di euro”. Un asta dei titoli di Stato piccola ma che ci dice che “occorre anzitutto proseguire il lavoro indispensabile, che non può avere soste, di sostegno all’economia e contrasto alla pandemia”.