Bruxelles – Da oggi una nuova richiesta popolare di legislazione europea compare nella lista dei progetti di Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) registrati dalla Commissione Europea. L’esecutivo europeo ha dato il suo “nulla osta” all’iniziativa “Riprenditi la faccia” (“Reclaim your face”, in inglese), una campagna che ha l’obiettivo di sollecitare la Commissione a presentare un disegno di legge che vieti le tecnologie di sorveglianza biometrica di massa.
La proposta, presentata da 14 associazioni e organizzazioni no-profit europee, ha l’obiettivo di porre fine allo sviluppo, all’applicazione e all’utilizzo da parte di soggetti pubblici e privati delle tecnologie di sorveglianza biometrica che in maniera indiscriminata e arbitraria possano interferire con l’esercizio dei diritti fondamentali. Il riferimento è diretto a tutti gli strumenti che permettono di accedere ai dati che riguardano il corpo di un essere umano o il suo comportamento: l’impronta delle dita, il riconoscimento dell’iride o della retina, della camminata e del riconoscimento facciale.
“La realtà ci mostra che l’uso della sorveglianza biometrica da parte degli Stati Membri e delle agenzie dell’UE hanno portato a una violazione della legge europea sulla protezione dei dati e a una limitazione dei diritti delle persone, tra cui la libertà di espressione e la loro privacy”, spiegano i promotori in una sintesi della proposta. “La diffusione dell’uso della sorveglianza biometrica e delle tecniche di profilazione e previsione dei comportamenti sono una minaccia per lo stato di diritto e per le nostre libertà fondamentali”.
Per gli autori di “Riprenditi la faccia” è necessario riempire le lacune del regolamento generale sulla protezione dei dati personali (GDPR) e della direttiva sulla protezione dei dati in materia di polizia (LED). I due testi di legge stabiliscono un generale principio di proporzionalità per l’uso delle tecnologie di sorveglianza biometrica, contemplando allo stesso tempo un gran numero di possibilità per la loro applicazione e una certa discrezionalità alla autorità pubbliche. Tale quadro, secondo i padri dell’iniziativa, lascerebbe il campo aperto ad eventuali abusi. Da qui la richiesta indirizzata alla Commissione di intervenire per proibire la raccolta dei dati biometrici nei luoghi aperti al pubblico in quanto misura di sorveglianza di massa eccessiva e sproporzionata e di proteggere maggiormente i cittadini europei da tale pratica.
Dichiarando ammissibile l’oggetto dell’iniziativa la Commissione ha stabilito che la proposta non è ingiusta, né offensiva, che non viola i valori europei e che non cade al di fuori delle sue competenze per l’adozione di un futuro disegno di legge. I promotori di “Riprenditi la faccia” avranno ora sei mesi di tempo per raccogliere un milione di firme sottoscritte da cittadini europei residenti in almeno sette Stati membri. Validate le firme, gli autori dovranno conferire con la Commissione Europea, che deciderà successivamente se avviare l’iter legislativo.