Bruxelles – Niente crisi di governo. Un terremoto politico in questo momento sarebbe la pietra tombale per una ripresa del Paese e la definitiva uscita dalla crisi prodotta dalla pandemia di COVID-19. Il messaggio è contenuto nel bollettino della Banca centrale europea sui documenti programmatici di bilancio per il 2021 e la loro revisione in tempi di crisi sanitaria. Qui si dice l’organismo di Francoforte mette nero su bianco che “è fondamentale che le misure siano tempestive”. Gli interventi, che siano di natura temporanea o strutturale, devono essere attivati senza ritardi, cosa che invece provocherebbe una crisi politica.
Il messaggio sembra essere su misura dell’Italia, terza economia dell’Eurozona e solo Paese del club della moneta unica dalla forte instabilità politica. Le minacce di crisi di Matteo Renzi, con ricatti a braccia di ferro con gli alleati di governo, sono tutt’altro che rientrate, e come prevedibile ci si interroga sulle potenziali conseguenze di un eventuale strappo interno alla maggioranza.
Già in condizioni di normale governabilità è tutt’altro che semplice capire la portata delle politiche economiche messe a punto. “La grande incertezza prevalente rende difficile valutare le misure” contenute nelle leggi di bilancio per il 2021, rileva la BCE. Questo perché “non sempre si possono distinguere misure temporanee e più strutturali, dato che i paesi stanno adottando misure in risposta all’evoluzione delle ondate di crisi”. Se oltretutto l’attività di governo si ferma, la situazione si complica ulteriormente.
L’Eurotower insiste sulla piena capacità della politica nazionale. “Finché l’emergenza sanitaria persiste e la ripresa non sarà diventata autosufficiente, sarà importante evitare gli effetti collaterali imprevisti” (effetti cliff-edge, nel bollettino). Dunque niente crisi. L’Italia è avvisata.