Bruxelles – Salvare le feste di Natale ma senza vanificare del tutto gli sforzi compiuti fino a questo momento per abbassare il numero di infezioni da Coronavirus in UE. I governi europei sembrano concordare su questo principio generale, ma, ognuno per sé, stanno lavorando per capire quali restrizioni mantenere in vista delle feste natalizie e quali, invece, allentare.
“Non possiamo allentare le misure restrittive troppo rapidamente”. Questo l’avvertimento della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che ha avvertito del rischio concreto di una terza ondata in Europa dopo le vacanze di Natale. Un invito alla prudenza della Commissione europea, che mercoledì 2 dicembre ha adottato delle linee guida per affrontare in maniera quanto più coordinata possibile anche il periodo natalizio. “Dobbiamo imparare dall’estate e non ripetere gli stessi errori”, ha sottolineato la presidente. Rimane però, come abbiamo più volte sottolineato, che la competenza esclusiva delle restrizioni e della gestione dei confini rimane competenza esclusiva degli Stati membri.
La situazione nel Continente non è ancora rassicurante e togliere le restrizioni troppo in fretta, come dimostrato in estate, aumenta il rischio di una risalita dei contagi. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) segnala oltre 15 milioni di casi in Europa e Regno Unito dei quali la maggior parte si concentrano tra Francia, Spagna, Regno Unito, Italia, Germania, Polonia, Belgio, Repubblica Ceca, Paesi Bassi.
In questo articolo, in continuo aggiornamento, teniamo traccia delle misure restrittive introdotte di volta in volta dentro l’area Schengen.
AUSTRIA – Nuovo lockdown entrerà in vigore dal 26 dicembre, includerà il coprifuoco, la chiusura di negozi non essenziali e le scuole che passeranno alla didattica a distanza dal 7 al 15 gennaio.
BELGIO – A partire da martedì primo dicembre fino al 15 gennaio prevista la riapertura dei cosiddetti negozi non essenziali, ma ristoranti, bar e parrucchieri resteranno chiusi almeno fino al 1 febbraio. Possono essere organizzati mercati, se autorizzati dalle autorità comunali, tranne i mercatini annuali e di Natale. Riaprono i musei ma le autorità hanno deciso di non rendere i contatti sociali molto più flessibili. Ogni famiglia è quindi autorizzata ad accogliere a casa “al massimo un unico stretto contatto a lungo termine per membro della famiglia alla volta per un periodo di sei settimane”, da cui si escludono i bambini sotto i 12 anni.
DANIMARCA – Il Paese è rientrato in parziale lockdown dal 9 dicembre fino al 3 gennaio, con possibilità di incontrare un massimo di dieci persone durante le feste di Natale e Capodanno.
FRANCIA – Il presidente Emmanuel Macron ha annunciato un graduale allentamento delle restrizioni a partire da sabato 28 novembre, quando riapriranno i piccoli esercizi commerciali e le librerie. Sarà possibile allontanarsi fino a 20 km dal proprio domicilio, ma rimane in vigore l’obbligo di autocertificazione per giustificare i propri movimenti. Dal 15 dicembre saranno possibili gli spostamenti tra regioni, riapriranno invece cinema, teatri e musei, anche se il capo dell’Eliseo ha deciso di mantenere per il momento il coprifuoco su base nazionale dalle 20 alle 6. Il coprifuoco non si applica durante la sera della vigilia di Natale (24 dicembre), ma si sconsiglia che alle cene ci siano più di sei persone, bambini esclusi. Se i contagi continueranno a scendere, a partire dal 20 gennaio potrebbero arrivare nuovi rilassamenti nelle restrizioni, con graduale riapertura di ristoranti, bar e palestre.
Mercoledì 2 dicembre, il primo ministro Jean Castex ha fatto sapere che saranno imposti controlli alle frontiere per impedire ai turisti francesi di andare a sciare in Svizzera, dal momento che la Francia, come la Germania e l’Italia, ha deciso di chiudere gli impianti di risalita nel periodo natalizio per fermare la diffusione del Covid-19. In Svizzera invece sono aperte.
GERMANIA – A causa dell’aumento dei contagi, Angela Merkel ha annunciato da mercoledì 16 dicembre nuove restrizioni fino al 10 gennaio, in vista del periodo natalizio. Chiusi negozi non essenziali e se possibile lavoro e didattica a distanza per le scuole. Restano aperti solo i negozi essenziali come alimentari, farmacie e banche. Merkel ha varato la stretta perché dopo il 2 novembre, quando aveva introdotto un lockdown molto leggero, non si è registrato un calo dei contagi quotidiani sotto quota 20mila ma anzi sono aumentati i morti oltre quota 500 ogni 24 ore. Previsto un “rilassamento” delle restrizioni dal 24 al 26 dicembre – per i festeggiamenti natalizi – quando una famiglia sarà in grado di invitare un massimo di quattro familiari stretti di altre famiglie.
INGHILTERRA – Il governo di Boris Johnson ha deciso di reintrodurre misure restrittive dopo la diffusione a Londra e nel Sud-Est dell’Inghilterra di una variante del Coronavirus che desta preoccupazione in Europa per via della sua maggiore trasmissibilità (+70 per cento). A partire dalla mezzanotte di domenica 20 dicembre fino al 30 dicembre Londra e buona parte dell’Inghilterra sono in zona di rischio livello 4 (il più alto) dove si raccomanda di stare a casa il più possibile, di uscire solo per comprovate motivazioni di lavoro o di salute. Per le altre aree di Inghilterra che invece sono divise tra aree 1,2 e 3 è prevista la deroga per il periodo di Natale. Tra il 23 e il 27 dicembre sarà possibile creare una sola “bolla natalizia” composta da persone appartenenti a non più di tre famiglie. La bolla sociale deve rimanere la stessa durante tutto il periodo.
IRLANDA – Dal 24 dicembre al 12 gennaio ripristinato il livello di allerta più alto per frenare l’aumento dei contagi. Chiusi pub, ristoranti, cinema, parrucchieri, mentre negozi e scuole potranno rimanere aperte. Fino al 27 dicembre saranno comunque consentiti gli incontri tra famiglie.
NORVEGIA – Il governo raccomanda di limitare i contatti con coloro con cui non si vive, durante tutto il periodo natalizio. Nelle case private non è possibile accogliere più di 5 ospiti oltre ai membri della propria famiglia ma solo per il periodo natalizio (dal 23 dicembre al primo gennaio) il numero degli ospiti sale a 10.
PAESI BASSI – Dal 15 novembre sono state ulteriormente estese le misure restrittive, il Paese torna in lockdown fino al 19 gennaio. Chiusi bar e ristoranti e vietati festival e altri eventi. Divieto di bere e vendere alcool tra le 20 e le 7. Negozi aperti fino alle 20. A casa si possono ospitare non più di tre persone al giorno, esclusi i minori di 13 anni. Il telelavoro da casa è fortemente consigliato. Come previsto, il governo ha cercato soluzioni alternative per riuscire a festeggiare in Natale “in piccoli gruppi o digitalmente” e quindi il 24, 25 e 26 dicembre si potranno invitare a casa fino a tre persone, esclusi i bambini.
REPUBBLICA CECA – Lo stato di emergenza rimarrà in vigore fino al 12 dicembre. Dal 23 novembre sono state gradualmente allentate le misure restrittive: il coprifuoco sarà ridotto dalle 23 alle 5 del giorno successivo, aumenta da due a sei il numero di persone fuori dal proprio nucleo familiare che è possibile incontrare. Gli spostamenti continuano a essere consentiti solo per lavoro o per motivazioni urgenti. Ancora nessun aggiornamento sulle misure da adottare per le vacanze.
SCOZIA – Durante il periodo dal 23 dicembre al 27 dicembre compreso ci sarà un allentamento limitato delle misure per consentire alle persone di viaggiare all’interno del Regno Unito per le vacanze di Natale. Saranno consentite “bolle” sociali fino a un massimo di tre famiglie per un massimo di 8 persone. I bambini inferiori ai 12 anni provenienti da queste famiglie non devono essere contati per il numero totale di persone contate nella bolla.
SPAGNA – Da domenica 25 ottobre è in vigore lo stato di emergenza, che il premier Pedro Sanchez ha chiesto al Congresso (la camera bassa spagnola) di prorogare per un periodo di almeno 6 mesi. Il coprifuoco ha orari diversi per ogni regione, ma nelle notti di Natale tra il 24 e il 25 dicembre e tra il 31 dicembre e il primo gennaio il coprifuoco sarà tra l’1:30 e le 6 del mattino. Nei quattro giorni di festa è previsto che si possano incontrare amici e familiari non oltre 10 persone, bambini compresi.