Bruxelles – Una sentenza della Corte di giustizia dell’UE sottolinea la precaria situazione dello stato di diritto in Polonia.
Il procedimento per il quale oggi è arrivata la sentenza riguardava la mancata esecuzione da parte delle autorità dei Paesi Bassi di un mandato d’arresto europeo emesso dai giudici polacchi. Secondo la Corte, in linea generale, l’esistenza di “elementi sintomatici di carenze sistemiche o generalizzate concernenti l’indipendenza della giustizia” in Polonia o dell’aggravamento di tali carenze non giustifica, di per sé, che le autorità giudiziarie degli altri Stati membri rifiutino di eseguire i mandati d’arresto europei emessi da un’autorità giudiziaria polacca.
Per i magistrati europei però, spiega la Corte l’esecuzione di un mandato d’arresto europeo emesso da un’autorità giudiziaria polacca “dev’essere rifiutata se, alla luce della situazione individuale della persona interessata, della natura del reato contestato e del contesto fattuale dell’emissione del mandato d’arresto, esistono motivi seri e accertati per credere che, a causa di tali carenze, la suddetta persona corra un rischio reale, una volta consegnata alle autorità, che il suo diritto ad un processo equo sia violato“.