Roma – Non solo il caso Regeni ma anche la drammatica carcerazione prolungata di Patrick Zaki. Il dossier diritti umani e i rapporti con l’Egitto è stato affrontato questa mattina in un vertice a Palazzo Chigi, convocato su richiesta del ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
All’incontro hanno partecipato il premier Giuseppe Conte e i ministri della Difesa Lorenzo Guerini e dell’Interno Luciana Lamorgese. Il titolare della Farnesina ha chiesto al governo di svolgere un’azione a livello europeo affinché l’UE faccia pressione sull’Egitto per l’elezione di domicilio dei funzionari del Cairo accusati dalla procura di Roma.
Una richiesta già avanzata all’ambasciatore egiziano a Roma nei giorni scorsi, e emersa dopo la chiusura delle indagini e la richiesta di rinvio a giudizio contro 4 ufficiali dei servizi di sicurezza. “I magistrati hanno rivelato un quadro agghiacciante con i particolari atroci delle torture che hanno causato la morte di Giulio Regeni”, ha detto Di Maio. “Il nostro obiettivo è impegnare le istituzioni europee, perché la verità su questa vicenda è un tema di diritti umani e nessuno si deve tirare indietro e chiederemo a tutti i Paesi e agli Stati membri di prendere posizione”. Il governo sta seguendo con attenzione anche la vicenda di Patrick Zaki, in carcere dal 7 febbraio e la cui detenzione preventiva viene rinnovata ogni 45 giorni.
Nel chiedere il rispetto dei diritti umani e civili e di solidarietà alle organizzazioni che in Egitto si battono contro il regime, domani 17 dicembre si voterà nella seduta del Parlamento europeo una mozione di protesta contro Il Cairo.
Nei giorni scorsi avevano suscitato clamore le proteste di alcuni cittadini italiani insigniti della Legion d’Onore della Francia (Corrado Augias, Giovanna Melandri e Luciana Castellina), che hanno deciso di restituire il riconoscimento, dopo che gli onori erano stati conferiti da Emmanuel Macron al dittatore egiziano Al Sisi in visita all’Eliseo.
A favore di un intervento di pressione a largo raggio, anche il presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico, che ha interrotto le relazioni istituzionali con l’Egitto. “Io mi sono mosso e ho affrontato queste questioni anche con il presidente dell’Assemblea nazionale francese Richard Ferrand e del Bundestag Wolfgang Schauble”. L’obiettivo è che “la questione dei diritti umani non può essere sostituita in nessun modo” ma è necessario agire senza ingenuità sulle questioni economiche e internazionali. “La strada è dunque quella di muoversi insieme in Europa – ha detto Fico – solo così possiamo aprire una breccia”.