Bruxelles – Equo accesso ai vaccini per tutti i cittadini europei, ma soprattutto coordinato e, per quanto possibile, contemporaneo. Lo ribadisce la cancelliera tedesca Angela Merkel al termine dell’ultimo Consiglio europeo che la vede anche nelle vesti di presidente di turno dell’Unione europea. Nella conclusioni adottate dai leader si ribadisce che la vaccinazione dovrebbe essere trattata come un bene pubblico globale. “E’ necessario un coordinamento molto forte tra Paesi dell’Unione europea per la distribuzione dei vaccini”, riconosce la cancelliera in conferenza stampa. Vaccini che “dovranno arrivare quasi nello stesso momento” in tutti i Paesi Ue, in modo che tutti vi abbiano accesso “contemporaneamente”. Aggiunge che “non potremo garantire che sarà la stessa ora, lo stesso minuto, ma ci dovrà essere un coordinamento per mostrare ai cittadini che ci sarà equo accesso al vaccino anti-Covid”.
Merkel lascia la guida dell’Unione europea ancora più convinta “che dopo questo semestre dovremmo lavorare su un’Unione europea della sanità, oltre alle altre cose”, dice facendo gli auguri alla prossima presidenza di turno del Portogallo. Dalla politica estera al clima, i leader europei hanno toccato tante questioni ma la pandemia, da marzo a questa parte, è sempre in cima ai lavori. Nelle conclusioni adottate, i Ventisette sottolineano anche l’importanza dei preparativi da parte degli Stati membri per il tempestivo “dispiegamento e la distribuzione di vaccini, compreso lo sviluppo di strategie di vaccinazione nazionali” (che i Paesi hanno presentato alla Commissione europea e all’ECDC entro il mese di novembre) per garantire che i vaccini “siano messi a disposizione delle persone nell’UE in tempo utile e in modo coordinato”.
“Sono le vaccinazioni e non i vaccini in sé che salvano le vite umane”, sottolinea la presidente della Commissione Ursula von der Leyen esortando gli Stati a essere pronti con piani di vaccinazione e somministrazione quando i potenziali vaccini che la Commissione ha pre-acquistato saranno immessi in commercio con l’autorizzazione dell’EMA (L’Agenzia europea per il farmaco). Nelle loro conclusioni i leader hanno chiesto alla Commissione di presentare una proposta di raccomandazione sui test rapidi antigenici (in aggiunta a quella che aveva presentato a novembre) e di sviluppare un approccio coordinato ai certificati di vaccinazione.“L’Unione Europea sta lavorando a pieno ritmo per rivedere la sicurezza dei vaccini e renderli disponibili”, ha sottolineato la presidente. Entro il 29 dicembre dovrebbe arrivare il via libera del potenziale vaccino di BioNTech e Pfizer, e entro il 12 gennaio quello di Moderna. Von der Leyen ha aggiunto che sono attualmente in corso le analisi anche sui vaccini che stanno sviluppando AstraZeneca e Johnson & Johnson. Le prossime settimane saranno fondamentali, ha aggiunto anche il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, secondo cui “qui si vedrà la nostra capacità di gestire la distribuzione dei vaccini per fare in modo che in tutti i possano avere un accesso giusto ed equo”, ha ribadito.